Salvaguardare il patrimonio pubblico, mantenere libero il transito di marciapiedi e strade soprattutto pensando a disabili , anziani e carrozzine, agevolare le operazioni di pulizia e quindi di tutela del decoro urbano: sono le finalità che si prefigge l’ordinanza firmata dal sindaco Pasqualino Piunti su proposta del comando di polizia Municipale con la quale si vieta “l’abbandono di velocipedi in cattive condizioni d’uso e l’aggancio a manufatti stradali o altre opere fisse”.
L’ordinanza contingibile e urgente resterà in vigore fino al 30 maggio e vieta di agganciare con sistemi di ritenuta o fissare in qualsiasi modo biciclette a infrastrutture e beni pubblici non destinati a tale scopo come, ad esempio, elementi di arredo urbano, fioriere, pali della segnaletica stradale mentre. L’aggancio a cancelli, serrande e altri manufatti è vietato se tale operazione ne limita la funzionalità e l’utilizzo o genera condizioni di degrado o limita o mette in pericolo la libera circolazione stradale o pedonale.
Per quanto riguarda l’aggancio delle bici alle rastrelliere su suolo pubblico, il periodo di sosta non potrà superare i 7 giorni (la polizia municipale posizionerà cartelli sui mezzi in difetto per provare il superamento di tale periodo). Le bici lasciate nelle rastrelliere oltre tale periodo e quelle in evidente stato di degrado potranno essere rimosse come sanzione accessoria, e la rimozione sarà comunque applicata nel caso in cui i mezzi ostruiscano il passaggio o l’accesso a spazi pubblici o privati. Per i trasgressori è infatti prevista una sanzione da 25 a 150 euro, oltre alle spese di rimozione e custodia stabilite in 30 euro.
Naturalmente coloro che intendono rientrare in possesso della bici dovranno dimostrare di esserne i legittimi proprietari, ad esempio con la chiave del lucchetto o con una foto. Decorso inutilmente il termine di un anno previsto dal codice civile, i mezzi rimossi potranno essere venduti e il ricavato andrà a finanziare l’acquisto e la manutenzione di rastrelliere pubbliche.