Liuteria e musica classica alla Palazzina

Ha suscitato grande interesse la mostra dei liutai sambenedettesi, dedicata in particolare a Guido Leoni. In serata straordinario concerto del quartetto d'archi dei "Solisti Piceni"



- 23 agosto 2009
 
 

Appassionati di musica, turisti, residenti: in poche altre occasioni la Palazzina Azzurra di San Benedetto è stata così gremita di pubblico come in occasione del concerto tenuto sabato sera dal quartetto d'archi dei "Solisti Piceni", a conclusione della terza rassegna "Liuteria per amore, arte e scienza", nata per iniziativa dell'architetto/liutaio Albino Scarpantoni, con il patrocinio del Comune di San Benedetto, assessorato alla Cultura. In programma c'erano musiche di Mozart, Jenkins, Ellington, Hefti, Kander ("New York New York"), François ("My way", trascritta da Sabrina Gentili), Gardel, Gershwin e del sambenedettese Benedetto Guidotti, che ha pure curato l'adattamento per quartetto di quella sorta di inno della città di San Benedetto che è "Nuttate de lune".

 

«È davvero uno straordinario modo di valorizzare il territorio», ha dichiarato al termine l'assessore alla Cultura Margherita Sorge, rivolta al numeroso pubblico, «Anche i liutai sono una risorsa tra le più antiche e preziose della nostra regione, e il fatto che qui presentino i loro strumenti, suonati poi durante il concerto, permette di scoprire quanto la nostra tradizione sappia ideare e produrre, a cominciare dall'arte di Guido Leoni, una figura di grande riservatezza e altrettanta passione verso gli strumenti musicali e della musica».

 

Il quartetto era formato da Piergiorgio Troilo ed Enrico Mazzuca al violino, Alessandro Ascani alla viola e Daniela Tremaroli al violoncello, ognuno dei quali, in vari brani proposti, ha suonato strumenti dello stesso Leoni o di altri liutai sambenedettesi.

 

Quest'anno la mostra sulla liuteria, aperta dalle 18 alle 24 davanti alla celebre "conchiglia" della Palazzina, ha reso appunto un omaggio al liutaio sambenedettese Guido Leoni, scomparso nel 1978, il quale esercitò professionalmente quest'arte, producendo nell'arco della sua vita 70 violini, 15 viole, 10 violoncelli (più 10 violini realizzati da "autodidatta"), utilizzando anche l'acero locale, il legno che forma la maggior parte di uno strumento a corda (oltre all'abete rosso e all'ebano, più i materiali necessari per le speciali vernici, mentre altro mestiere, altra tecnica e altri materiali sono utilizzati dall'archettaio).

 

Per l'occasione sono stati esposti strumenti di Leoni gentilmente concessi dalla famiglia dell'artista, oltre ai lavori dei liutai Carlo Balestra, Francesco Bellocci, Emanuele Bramante, Marco Buglione, Valter Gentili, Giuseppe Quagliano (professionista di Jesi, il quale ha molto elogiato l'eleganza, la tecnica e il suono degli strumenti di Leoni. Quagliano ha inoltre ricevuto domande dagli stessi liutai e dai musicisti locali, fornendo a tutti risposte su questioni specifiche), Luigi Sabatini, Albino Scarpantoni, Marco Tarantelli e   Diego Tittarelli. Artigiani che nel pomeriggio e dopo il concerto hanno spiegato ai molti visitatori i segreti della costruzioni degli strumenti a corda.

 
Esposizione alla Palazzina

Esposizione alla Palazzina

 
Un momento del concerto dei Solisti Piceni

Un momento del concerto dei Solisti Piceni