Con la presentazione del suo ultimo best seller "Guarda ancora", domani sabato 3 Luglio alla Palazzina azzurra, con inizio alle 21,30, la scrittrice Lisa Scottoline inaugurerà la XXIX edizione di "Incontri con l'autore" organizzati dalla Bibliofila in collaborazione con l'Amministrazione Comunale. Presenterà l'incontro il giornalista de "Il Messaggero" Sandro Paci. Visto il livello dell'ospite, che ha origini ascolane, saranno presenti l'editore Elide Fazi, anch'egli originario del Piceno, e lo staff editoriale della sua casa editrice. Domenica poi alle ore 12 la Scottoline riceverà a Palazzo dei capitani di Ascoli la cittadinanza onoraria.
La scrittrice di origini ascolane Lisa Scottoline
Bibliofila in collaborazione con l'Amministrazione Comunale
Lisa Scottoline è nata a Philadelphia nel 1956 da famiglia italiana originaria, come detto, di Ascoli Piceno. Ha studiato letteratura inglese e poi giurisprudenza, esercitando la professione di avvocato fino alla nascita della figlia. Da allora si è dedicata completamente alla scrittura riscuotendo grandi successi: nel 1995 ha vinto l'Edgar Allan Poe Award per il romanzo Final Appeal, e i suoi innumerevoli romanzi (diciassette all'attivo) sono comparsi più volte nella bestseller list del «New York Times».
I thriller di Lisa Scottoline - vincitrice dell'Edgar Allan Poe Award e definita "il John Grisham in gonnella" dal Time - hanno scalato le classifiche di vendita statunitensi e la sua serie di Bennie Rosato ha conquistato milioni di lettori. Per mesi al secondo posto nella classifica del New York Times, "Guarda ancora" è il primo volume di una nuova quadrilogia (prima tiratura negli Stati Uniti di 500.000 copie) in cui l'autrice si cimenta nel genere del thriller psicologico.
"Guarda ancora" è probabilmente il miglior romanzo di Lisa Scottoline. È un libro emozionante, con dei personaggi autentici a cui ci si affeziona e che si ricorderanno molto tempo dopo aver terminato questa incredibile storia". (James Patterson)
IL LIBRO
Philadelphia. Rientrando a casa dal lavoro, Ellen Gleeson trova nella cassetta della posta una cartolina con una foto segnaletica di Timothy Braverman, un anno di età, scomparso. Incuriosita, scopre che il bambino era stato rapito due anni prima in Florida, la sua tata uccisa sul posto, il rapitore fuggito con il piccolo e con il riscatto. Capita. Sono brutte storie, e il paese ne è pieno. Ma poi Ellen osserva quella foto una seconda volta, analizza meglio i lineamenti e le linee di quel volto: in pochi secondi la vita fa un ampio giro, niente è più dove dovrebbe essere. Quel bambino ha un viso familiare, somiglia in maniera inquietante al suo figlio adottivo, Will. Gli somiglia talmente che la donna inizia a fare delle ricerche su Timothy Braverman: chi erano i suoi genitori, chi il rapitore. Le coincidenze iniziano così, a poco a poco, a moltiplicarsi: la storia di Will si sovrappone sempre più a quella del bambino rapito, la storia di Ellen a quella della famiglia del suo bambino adottivo. Un puzzle frammentato, ricostruito tra inciampi e false piste, sempre nel dubbio lacerante che Will non sia al posto giusto, che qualcosa, tragicamente, non torni. Lentamente, con fatica, ripercorrendo i sentieri di quella ricostruzione documentaria che abitualmente frequenta nel suo lavoro di giornalista, Ellen riuscirà ad arrivare alla verità. Il conflitto che abita la sua mente, tra ricerca della verità e dramma personale, è un filo rosso teso lungo tutta la narrazione che Lisa Scottoline riesce a ordire con l'incomparabile maestria di chi, da sempre, ha fatto del thriller il proprio dominio. Ma Guarda ancora è anche altro: è un chirurgico studio psicologico del rapporto tra madre e figlio, uno scanner sensibilissimo sui lessici familiari, sulle minime ma inesorabili tensioni che costellano le nostre vite private, firmato da una delle più amate scrittrici americane, i cui romanzi ogni anno scalano le classifiche di vendita .