Le due suore gestiscono l'orfanotrofio di Kinyarugonjo, a 65 Km. dalla città di Hoima, che è sede diocesana (dove sono ospitati attualmente 234 bambini, raccolti nei villaggi o consegnati dalle ragazze madri, o abbandonati dalle famiglie, poverissime) e un Centro medico ai confini dal Congo, dove tutt'ora è in corso la guerra civile.
Davvero difficile rimanere insensibili al racconto delle due religiose: i bambini ospitati sono spesso orfani perché i genitori muoiono per AIDS, malaria, colera o alcolismo. Nel centro medico vengono invece somministrati ai bambini farmaci salvavita contro la malaria, vengono aiutate le puerpere, forniti farmaci retro virali ai malati di HIV che servono per far manifestare il più tardi possibile l'AIDS.
"Ci hanno consegnato una lista di materiali che potrebbero risultare molto preziosi per la loro attività - ha spiegato il Sindaco al termine dell'incontro - si va dall'adozione a distanza di un bambino per cui bastano 150 € annui fino ai letti, le coperte, serbatoi per la raccolta dell'acqua, televisori per i pazienti". "Abbiamo preso l'impegno di contribuire alla realizzazione di specifici progetti per l'orfanotrofio e per il centro medico - aggiunge l'assessore Emili - che andranno ad aggiungersi alle tante iniziative che abbiamo già in piedi in varie zone del mondo, sempre in coordinamento con associazioni non governative ed umanitarie che operano nei luoghi".
Chi volesse maggiori informazioni può consultare il sito dell'associazione Sermit www.sermit.it o telefonare al 345 043190.