Filippo Speziali è libero, festa in Comune

Accolto dalla città il marittimo sambenedettese prigioniero per 4 mesi dei pirati nel Golfo di Aden



- 18 agosto 2009
 
 

Si è svolta stamattina presso la Sala consiliare del Comune di San Benedetto la conferenza stampa indetta per dare il bentornato al marinaio sambenedettese Filippo Speziali, che è stato per 4 mesi ostaggio dei pirati somali e liberato il 10 agosto insieme agli altri componenti della nave "Buccaneer".

 

All'evento erano presenti, oltre al marittimo, la moglie Claudia, la figlia Ilaria e le autorità: il sindaco Giovanni Gaspari, il vicesindaco Antimo Di Francesco, il sindaco di Martinsicuro Abramo Di Salvatore, città dove risiede Speziali, l'Assessore alle Politiche del Mare Settimio Capriotti e il Comandante della Capitaneria di Porto Daniele di Guardo.

 

I sindaci delle città di San Benedetto e di Martinsicuro hanno preso la parola per dare il bentornato a Speziali "affinché - ha affermato Gaspari - non manchi mai il senso di solidarietà e la vicinanza di tutta la comunità alle persone che, facendo il loro lavoro, rischiano la propria vita. Con la semplice cerimonia di questa mattina - ha aggiunto il sindaco - vogliamo far sentire al nostro concittadino e alla sua famiglia tutto l'affetto della città".

 

Quindi Filippo Speziali ha raccontato la dolorosa vicenda che lo ha coinvolto insieme agli altri 15 marinai, salpati dal porto di Singapore e poi assaliti e sequestrati dai pirati l'11 aprile scorso all'altezza del Golfo di Aden, nei pressi delle coste della Somalia.

 

L'esperienza di prigionia è stata lunga e difficile da dimenticare: "Ci hanno picchiato, frustato, buttato gli escrementi contro e più volte minacciato di morte" ha ricordato Speziali, rievocando i tragici momenti del sequestro. Uno dei momenti più critici è stato il 1° luglio, quando i pirati hanno concesso l'ultima telefonata ai familiari e hanno portato fuori i marinai, minacciandoli di morte. Speziali ha spiegato che la forza d'animo e la calma sono state le carte vincenti che hanno permesso all'equipaggio di mantenere i nervi saldi durante i 120 giorni di detenzione.

 

Dopo la diffusione di notizie rassicuranti che non si sono tradotte in fatti (circostanza che ha minato non poco la salute mentale di diversi componenti l'equipaggio), la liberazione è avvenuta grazie alla collaborazione tra istituzioni somale e italiane. A tal proposito Speziali non ha potuto aggiungere altri particolari sulle circostanze che hanno reso possibile la felice conclusione della vicenda.

 

Nonostante l'esperienza traumatica Speziali non si è comunque perso d'animo e, alla domanda di un giornalista se tornerà in mare, ha risposto: "Sicuramente. La mia vita è il mare. Il mare lo amo".

 

La consegna di libri, oggetti d'arte e un mazzo di fiori alla signora Speziali da parte del sindaco Gaspari ha concluso la cerimonia.

 

 
L'incontro con il Sindaco

L'incontro con il Sindaco

 
Il marittimo sambenedettese

Il marittimo sambenedettese