Beatrice Piacentini-Rinaldi

La Poetessa Bice Piacentini
La Poetessa Bice Piacentini

Passò gli anni dell'infanzia tra Roma e San Benedetto; dimorò anche a Collevecchio (Rieti) paese d'origine dei Piacentini nel Palazzo rinascimentale costruito su disegno di Antonio da Sangallo il Giovane. Proprio a Collevecchio ebbe modo di innamorarsi di quel giovane che sarebbe divenuto suo marito. Così sposò, dopo aspre discussioni familiari, il fratello minore del padre, lo zio Carlo di appena quattro anni più grande. Dall'unione nacque un unico figlio, Giuseppe nato a Roma nel 1881 ed ivi scomparso nel 1935. Ma, la morte del figlio, non fu l'unico dolore che ebbe a sopportare: già giovanissima, nel 1869 perse il padre, nel 1881 l'amato fratello Gualtiero (Architetto, che disegnò il nuovo cimitero monumentale sambenedettese), nel 1911 il marito e nel 1912 il fratello Ernesto (pittore e fotografo).

 

Intorno ai primi anni del '900 decise di prendersi cura di Pia Ceccarelli (poi coniugata Scaramazza), figlia di un marinaio, tal Alvise Filippo Ceccarelli, abitante in via Firenze, in una modesta casa poco distante dalla dimora Fiorani. La compagnia della piccola Pia la distolse dai lutti familiari mentre iniziava la stesura dei primi sonetti in dialetto sambenedettese, pubblicandoli a più riprese tra il 1904 (dedicati alla memoria del fratello Gualtiero) e il 1926.

 

Nel 1905 fu premiata all'Esposizione Regionale di Macerata e le sue rappresentazioni teatrali iniziavano a riscuotere successo. Le sue opere apparvero dapprima su giornali e riviste e la sua ultima pubblicazione furono i "Sonetti Marchigiani" dedicati alla memoria dell'amata madre Marianna deceduta nel 1921.

 

(...) Del paese che a me pare il più bello, il cui dialetto, che ad altri può sembrare barbaro, ha per me tanta suggestiva nostalgica dolcezza di ricordi, tentai ritrarre aspetti sentimenti abitudini, raccogliendo dalla viva voce, ed, a preferenza, da labbra femminili, qualcuna tra le più schiette manifestazioni dell'anima popolare (...). Questo è ciò che scrisse nella prefazione del saggio "Poesia Vernacola Sambenedettese". Passò gli ultimi anni della sua vita nella amata terra natale e morì a San Benedetto nella casa "Fiorani" il 18 Maggio 1942 alla veneranda età di 85 anni.