Armando Marchegiani

Armando Marchegiani
Armando Marchegiani

Armando Marchegiani (San Benedetto del Tronto 1902 - Roma 1987) è il pittore di maggiore spicco al quale San Benedetto abbia dato i natali, non soltanto per la sua biografia ricca di mostre, opere e riconoscimenti importanti, quanto per aver saputo interpretare, della città e del suo mondo, la struggente malìa del paesaggio, specie delle marine, l'antica bellezza della gente di mare.

Com'era avvenuto per Chatelain e Landi, con i quali ha un'attiva frequentazione, e De Carolis. Dopo aver vinto, nel 1925, il Premio Pellegrini indetto dall'Accademia di San Luca, nel 1927 è negli Stati Uniti d'America dove è aiuto del prete pittore Luigi Sciocchetti nella decorazione a fresco della chiesa di "San Giuseppe degli irlandesi" a San Josè di California, e in quella dei Salesiani portoghesi ad Oakland, dove si cimenta nello "Sposalizio della Vergine".

Nel 1929 rientra in Italia e prende dimora a Roma, dove è probabile che riveda Landi, dipinge la "Battaglia di Amba Aradam", visibile nelle sale di Palazzo Barberini.

Nel 1937 espone all'Aja, alla galleria reale Kley Kamp, uno dei suoi capolavori, la "Pesca miracolosa", rimasta sempre in suo possesso. Non tralascia la carriera accademica, dal 1933 al 1943 ricopre il ruolo di vice direttore dell'Accademia del Nudo Sindacato Belle Arti, partecipa, sempre nel 1943, alla Quadriennale capitolina.

Nel 1965, la Camera di Commercio di Ascoli Piceno, a seguito di concorso nazionale, gli affida un'opera imponente e non priva di difficoltà: rappresentare le attività della Provincia in un pannello di mt. 10x3,50.

L'opera, concepita come i fotogrammi essenziali di un documentario, dà una visione continua e coinvolgente della rappresentazione. Dalle sue tele, siano ritratti, scorci di paese o marine, trapela una sorta di transfert emotivo, una descrittività profonda e gradevole, non priva d'immaginativa, carica di quella umanità che sempre le percorre.

"Bisogna dare luce alle ombre", diceva, le ombre dei suoi quadri hanno, infatti, una luce intima, ritengo di ascendenza landiana. Il "Premio Truentum", assegnatogli dal Comune di San Benedetto, nel 1986, per la sua attività artistica, corona la sua laboriosa esistenza.

 

Cesare Caselli