La seduta consiliare aperta svoltasi venerdì 11 dicembre a San Benedetto del Tronto ha fornito un risultato inequivocabile: tutti uniti (politici locali, comitati di quartiere, associazioni di categoria, ambientaliste e turistiche) nel dire “no” all’impianto di stoccaggio del gas in zona Agraria.
“L’ipotesi di creazione di un deposito di stoccaggio di gas nel giacimento naturale – ha spiegato il presidente Calvaresi aprendo la seduta – è un problema di tutto il territorio piceno che è a vocazione turistica e ambientale. Con questa seduta, fortemente sollecitata dai cittadini organizzati in comitati, cerchiamo di realizzare un momento di unità e collaborazione”.
In apertura, il Sindaco Giovanni Gaspari ha sottolineato che, rispetto alla questione, non ci sono perplessità di tipo politico, ma di natura tecnica. “C’è una contrarietà della città già manifestata con atti e deliberazioni – ha dichiarato il Sindaco - assunti a larga maggioranza o all’unanimità da questo Consiglio comunale. Oggi nasce la necessità di rinnovare le nostre posizioni nel timore che ci possa essere un assenso dalle istituzioni preposte a prendere decisioni in merito”.
La relazione introduttiva, curata da Alfredo Vitali, presidente dell’associazione “Ambiente e Salute del Piceno”, si è incentrata sulle motivazioni di merito per cui si manifesta contrarietà al progetto: è impianto pericoloso di prima classe, soggetto ad incidenti di potenziale natura catastrofica e il territorio, come verificato dalla relazione dello spin-off “Terre.it” dell’Università di Camerino incaricato dal Comune, è soggetto a fenomeni sismici: anche il comune di Rivara in Emilia Romagna, per una situazione similare, ha manifestato contrarietà. Vitali ha fatto un appello ai quattro consiglieri regionali eletti nel territorio affinché si facciano portatori della volontà della cittadinanza sambenedettese in Regione.
Su queste dichiarazioni, si è sviluppato il dibattito che ha visto intervenire un consigliere comunale per ciascun gruppo. Giovanni Marucci (Movimento Cinque Stelle) ha posto l’attenzione “sull’attacco che si sta perpetrando al territorio italiano in genere. L’impianto ha fini puramente speculativi, questo gas andrebbe altrove, non sarà utile al fabbisogno dell’Italia. Solo se noi amiamo il territorio potremo respingere l’attacco alle risorse naturali che stanno perpetrando”. Andrea Marinucci (gruppo Verdi – Socialisti) ha ribadito il timore che, senza l’unione della città contro l’impianto, San Benedetto possa vivere gli stessi incubi di Piombino, Terni, Porto Marghera, Taranto”. Per la salute dei suoi cittadini e per il turismo – ha detto - non possiamo permetterci di avere un impianto come questo”.
Pasqualino Piunti (Pdl – Forza Italia), notando l’assenza di rappresentanti della Regione Marche, ha dichiarato che “le associazioni hanno dato una lezione alla politica perché hanno sollecitato tutti ad affrontare apertamente la questione. Oggi prendiamo un impegno con la città affinché si porti avanti ancora più decisamente la battaglia contro l’impianto”. Vinicio Liberati (Pd), ricordando il percorso condotto dall’Amministrazione comunale, ha dichiarato che una città come quella di San Benedetto non merita un’umiliazione del genere ed è ancora più urgente la condivisione della contrarietà da parte dei Comuni confinanti e della Regione Marche.
Roberto Bovara (Città aperta) ha evidenziato l’indispensabile lavoro portato avanti dalle associazioni ambientaliste che, attraverso il dialogo con le istituzioni, sono riuscite a trovare una linea comune e compatta. Per Domenico Pellei (Udc), “il percorso condiviso sul tema ha permesso di sedimentare una coscienza civica che vuole il bene del territorio. Propongo a tutti i consiglieri di presentarci, in maniera simbolica, a Palazzo “Raffaello” per dimostrare il dissenso di questo Consiglio comunale”. Palma Del Zompo (Italia dei Valori) si è soffermata sulla gravità dei documenti prodotti da “Gasplus” che non danno certezze sull’impatto sulla salute e ha chiesto che la Regione dia atto della volontà della cittadinanza di San Benedetto. Giacomo Massimiani (lista Gabrielli) ha detto che è una battaglia doverosa per tutelare la vocazione turistica della città.
Al termine della discussione, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui invita il Consiglio Regionale delle Marche a ribadire con atto proprio la contrarietà alla realizzazione dell’impianto e i Consigli comunali delle città contigue a San Benedetto del Tronto e il Consiglio Provinciale ad esprimersi nuovamente a supporto di questa deliberazione. Qualora non si ottengano risultati, il documento prefigura una riunione congiunta dei Consigli comunali del territorio con la partecipazione della Provincia di Ascoli Piceno e della Regione Marche.
Dopo le votazioni, si è data voce ai presenti. L’assessore Margherita Sorge ha sottolineato che la delibera, oltre a ribadire un “no” all’impianto, sensibilizza gli altri Enti limitrofi e la Regione Marche. “La questione delle trivelle in mare – ha dichiarato Sorge ampliando il discorso – sarà una battaglia dei prossimi anni per tutelare il nostro ambientale e il turismo”. L’assessore Paolo Canducci ha riscontrato che spesso i cittadini arrivano sulle questioni prima della politica che però “ha voluto fare prima un percorso di approfondimento per capire se gli allarmi dei cittadini erano fondati. A distanza di mesi, la Regione ha perso una grande occasione di capire che qui ci sono cittadini che vogliono aiutare i consiglieri regionali a prendere la decisione giusta. Non aver compreso questo e non aver partecipato al Consiglio è stato un errore”.
Si sono susseguiti poi gli interventi di ferma contrarietà all’impianto da parte delle associazioni di categoria, ambientaliste e turistiche: Marco Lorenzetti per Confcommercio ha proposto consigli comunali allargati anche alle città limitrofe e ha notato la totale assenza di esponenti nazionali e regionali di Marche e Abruzzo; Giuseppe Ricci, presidente di ITB Italia, ha posto l’attenzione su due battaglie, quella del gas e quella legata alla Bolkestein, e ha promosso una manifestazione congiunta davanti la sede della Regione Marche; Sandro Assenti per Confesercenti turismo ha dichiarato che “quello della Regione è un silenzio che urla e l’assenza di questa sera fa capire che non è vicina ai territori”.
Sisto Bruni di Legambiente ha espresso soddisfazione per il voto unanime sull’ordine del giorno e ha evidenziato il ruolo delle associazioni ambientaliste nella battaglia. Per Umberto Cuccioloni, intervenuto in rappresentanza del CSV Piceno, l’impianto è un’operazione economica e una mera speculazione sul territorio che ne danneggia la vocazione turistica.
Sono poi intervenuti i consiglieri regionali di minoranza. Peppe Giorgini ha rivendicato l’attività del Movimento Cinque Stelle su temi della tutela del territorio e ha annunciato la presentazione di una mozione (che intende condividere con gli altri consiglieri regionali del territorio) per elencare le criticità del progetto a livello tecnico – scientifico, amministrativo e le infrazioni a leggi e direttive europee. Per Piero Celani (Forza Italia), “il progetto ha tanti punti oscuri e l’ostinazione di Gas plus nel non volerlo rivedere sottolinea le sue manchevolezze. La soluzione è solo ed esclusivamente politica: non ci sono vantaggi del progetto, bensì solo svantaggi per un territorio già in crisi. La politica porti avanti mozioni senza perdere più tempo con relazioni tecniche”.
Ha tirato le conclusioni il sindaco Giovanni Gaspari rilevando che dalla discussione sono emerse indicazioni utili a completare un percorso tecnico e politico che però è arrivato a un momento cruciale: “Se gli uffici regionali non intendono rivedere il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale – ha detto - è necessario un atto della politica regionale. Faccio mia la proposta di Pellei di manifestare la volontà di questa assise chiedendo un incontro formale tra i capigruppo di questo Consiglio e il Presidente della Giunta Regionale in cui si ribadirà la contrarietà unanime di tutto il territorio”.