Venti di guerra in Siria, San Benedetto aderisce alle iniziative per la pace

La bandiera della pace sventola sul pennone antistante il Municipio. Con questo gesto simbolico, anche la Città di San Benedetto del Tronto aderisce all'invito del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani in risposta all'appello di Papa Francesco che ha proposto una "Giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria e in Medio Oriente" nella giornata di domani sabato 7 settembre.  

 

Nella lettera del Coordinamento nazionale si legge: "L'invito è rivolto a tutti i credenti ma anche a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. L'appello del Papa interpella anche le istituzioni e tutti i suoi massimi responsabili sottolineando i seguenti punti:

1. "Mai più la guerra! Non è mai l'uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!"

2. Ferma condanna dell'uso delle armi chimiche.

3. Appello alle parti in conflitto "perché ascoltino la voce della propria coscienza, non si chiudano nei propri interessi e intraprendano con coraggio e con decisione la via dell'incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione."

4. Appello alla Comunità Internazionale "perché faccia ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell'intera popolazione siriana."

5. Appello affinché "non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi è colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini."

6. Appello affinché "agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilità di prestare il necessario aiuto."

 

"Aderiamo con convinzione all'appello affinché si ponga fine alle terribili barbarie sulla popolazione siriana, in particolare sui soggetti più indifesi, ad iniziare dai bambini - dichiara il Sindaco Giovanni Gaspari - e, data la gravità del momento, invitiamo la cittadinanza, chi può, a compiere un gesto simbolico nei modi e nelle forme che riterrà più opportune per dire "no" alla guerra".