“Il coraggio delle donne: terre diverse un medesimo cuore“, è il titolo del convegno che l’Assessorato alle pari opportunità ha organizzato sabato 9 marzo in occasione della giornata internazionale delle donne.
Tenutosi alla sala Smeraldo dell’hotel Calabresi e presentato da Antonella Ciocca, il convegno ha affrontato la tematica dell’integrazione e dell’inclusione tra culture ed è stato incentrato, in particolare, sul tema delle donne costrette ad emigrare, con tutto ciò che ne consegue in termini di ridefinizione dell’identità femminile.
Il convegno si è aperto con un intervento dello psicoterapeuta padovano Tommaso Franzoso che ha affrontato la tematica degli stereotipi e dei pregiudizi offrendo spunti di riflessione anche attraverso video e racconti metaforici.
Poi è stata la volta della psicoterapeuta di origine albanese Oriola Ndreu, emigrata in Italia nel 1998, la quale, oltre a svolgere la libera professione, lavora a Treviso presso il centro di accoglienza speciale (CAS) con richiedenti asilo, al SAP INTERNAZIONALE dell’Università di Padova (Servizio di assistenza psicologica agli studenti stranieri). Ndreu ha presentato la sua prima opera letteraria, intitolata “La Fenice”, che tratta delle avversità ma anche delle preziose esperienze di una ragazza straniera costretta a lasciare la propia terra per sfuggire alla guerra.
In chiusura le toccanti testimonianze di donne di diversa etnia, alcune delle quali hanno sfoggiato i costumi tipici della loro terra: Sophie Keita (dal Senegal), Maria Marcela Rossi (Argentina), Eva Maia Hamczyk (dalla Polonia), Virginia Ivanova Dzhalkova (Bulgaria). Ha portato la propria testimonianza anche una donna italiana, Mara Vena, responsabile della sede sambenedettese dell’Associazione CIATDM (Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori) che ha ricordato come “ognuno è sempre lo straniero di qualcun altro, anche in casa propria" e che "imparare a vivere, conciliando tra le reciproche diversità quotidiane ed equivale a lottare nel proprio piccolo contro il razzismo e il pregiudizio”.
Valore aggiunto della mattinata sono stati i travolgenti intermezzi percussionistici e vocali del gruppo Suoni D'Africa Ansamble (Mela Trotta, Luca Bianchini, Massimo Marcantoni) che hanno sapientemente tradotto in canti e ritmi i dolori i pesi e le speranze delle donne del West Africa.
Soddisfatta la promotrice dell'iniziativa, l'assessore alle pari opportunità Antonella Baiocchi, anche per la notevole risposta delle scuole: erano presenti circa 120 studenti dell'Istituto superiore "Capriotti" e del Liceo Classico "Leopardi: “Credo che abbiamo raggiunto l'obiettivo di far capire che tutti i bimbi nascono nell’Amore e che l’Odio verso chi è diverso (nel sesso, nella razza, nella religione o nella classe alla quale appartengono) si apprende, è cioè una questione di cattiva educazione: superando l’Analfabetismo Psicologico si può insegnare ad amare”.
La consigliera comunale Brunilde Crescenzi ha portato i saluti del sindaco Pasqualino Piunti con un apprezzato intervento rivolto ai ragazzi ed hanno arricchito la mattinata gli interventi di Nietta Lupi, presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità, e di Vasco Nuschi, presidente della sede sambenedettese dell’Associazione Albanesi, che rappresenta tanti cittadini ben integrati nel territorio.