Studenti dell'IPSIA a Steyr, tra amicizia e riflessione

La visita in Austria ha rafforzato il gemellaggio. Ragazzi emozionati al campo di Mauthausen



- 27 aprile 2010
 
 

Tanti bei ricordi per gli studenti dell'IPSIA, gli accompagnatori e gli organizzatori al rientro dal viaggio di istruzione svolto nei giorni scorsi a Steyr, città austriaca gemellata con San Benedetto. La visita era organizzata dal Comune in collaborazione con la scuola, ed è ormai una piccola tradizione per il periodo del 25 aprile, anniversario della Liberazione. I 65 ragazzi, di classi seconde, terze e quarte, erano accompagnati dalla preside Graziella Pallottini, dal vicepreside Alfredo Cicconi e dagli insegnanti Enrica Carassai, Loredana Vero e Giancarlo Troiani, oltre che dal consigliere comunale Francesco Bruni. Sono partiti la sera di mercoledì 21 aprile e sono rientrati domenica 25.


Il viaggio prevedeva una visita nella città di Salisburgo, una nella cittadina stessa di Steyr, e quella nel campo di concentramento di Mauthausen, in cui si calcola che vennero uccise oltre 120 mila persone durante la seconda guerra mondiale, e ciò ha richiesto un'adeguata preparazione degli studenti prima della partenza. A Steyr il sindaco Hackl Gerald ha dato il benvenuto alla delegazione nel complesso scolastico che comprende vari indirizzi, dal liceo all'Istituto alberghiero. L'accoglienza è stata particolarmente calorosa, come da consolidata tradizione. Particolarmente interessante anche la visita al monastero canonico barocco di Saint Florian e alla sua straordinaria biblioteca. Naturalmente non sono mancati vari momenti di svago e libere uscite per le strade delle cittadine.


«I ragazzi si sono comportati in maniera impeccabile», riferisce il consigliere Bruni, «In particolare, hanno partecipato con grande attenzione alla visite nei luoghi d'arte e nel campo di Mauthausen, rispondendo appieno allo spirito di questa iniziativa, pensata come un accostamento tra le vette e gli abissi dell'animo umano e della sua storia, ovvero da Mozart ai campi di concentramento. Ci sono state manifestazioni di festosa amicizia tra studenti italiani ed austriaci e momenti di intensa riflessione nelle occasioni opportune. Non c'è dubbio che un simile straordinario risultato sia stato il frutto della preparazione effettuata in classe prima di partire e del carisma degli insegnanti, dalla preside Pallottini a tutti i suoi collaboratori, capaci di farsi sentire vicini ai ragazzi senza rinunciare alla doverosa autorevolezza. Il Comune può ritenersi ampiamente soddisfatto per come trasmette ai ragazzi valori e vitalità della storia».