Regole certe per la street art nel Consiglio del 28 ottobre

Il Consiglio comunale del 28 ottobre ha approvato tutti i punti all’ordine del giorno, discusso una mozione urgente sul decreto “Sblocca Italia” e due ordini del giorno, uno sulla valorizzazione dello stadio “Riviera delle Palme” e l’altro sulla chiusura dell’incrocio tra viale De Gasperi e via Asiago.

 

In apertura di seduta il Presidente del Consiglio Marco Calvaresi ha salutato i vecchi amministratori della Provincia di Ascoli Piceno, i consiglieri comunali Andrea Assenti, Pasqualino Piunti e Bruno Gabrielli, e si è congratulato con il nuovo consigliere provinciale Silvano Evangelisti.

 

La Città di San Benedetto si è dotata di un regolamento per le attività di graffitismo e street art. L’assessore alle politiche giovanili Luca Spadoni ha spiegato di voler riconoscere una forma d’arte anche attraverso regole certe per individuare spazi pubblici e privati su cui giovani artisti, che si iscrivono ad un apposito albo, possano esprimersi e, al tempo stesso, per evitare forme di degrado urbano spesso perpetrate da semplici imbrattatori.

 

Giovanni Marucci (Movimento 5 Stelle) ha presentato un emendamento in cui chiedeva di cancellare dal regolamento due articoli riguardanti la costituzione di un albo (art. 7) e le limitazioni nell’espressione artistica (art. 10) affinché le forme d’arte non subiscano forme di restrizione e/o condizionamenti. Per il consigliere Vesperini non si vogliono mettere dei paletti all’espressione artistica, ma regolamentare spazi fruibili liberamente dai giovani writers. Per i consiglieri Del Zompo e Marinucci (Verdi), le regole per disciplinare la “street art” sono necessarie così come l’albo serve a censire chi si cimenta con quest’arte, mentre hanno concordato sul pericolo che la regolamentazione dell’espressione artistica si possa configurare come “censura”. I due consiglieri hanno chiesto dunque a Marucci di suddividere l’emendamento in due distinti documenti per potersi esprimere liberamente su ciascuno di essi. Ruggieri (Pdl – Forza Italia) ha visto nel regolamento un primo passo per dare il via alla street art e al graffitismo correttamente regolamentato e per poter distinguere tali forme di espressione artistiche da atti di vandalismo. I due emendamenti sono stati respinti mentre il punto è stato approvato con 20 sì, un no (Marucci) e 3 astenuti (Calvaresi, Emili e Pezzuoli). 

 

Il Consiglio comunale ha dato il via libera alla richiesta presentata dalla società sportiva Collection Atletica Sambenedettese di ottenere dalla Banca Picena Truentina una sospensiva di dodici mesi nel pagamento del mutuo di 200mila euro assunto per eseguire i lavori di adeguamento funzionale del campo di atletica leggera.

 

Approvato anche l’atto necessario alla procedura di acquisizione al patrimonio comunale di otto aree (l’ex sede dell’APT di via delle Tamerici, viale Cristoforo Colombo, il bocciodromo, il pattinaggio, il verde di via dei Tigli, l’ex opificio Sprecacè in via Colle della Maddalena in zona Ponterotto, due alloggi in via Voltattorni, la pineta del lungomare all’incrocio con via Virgilio) fino ad ora di proprietà statale. Approvato anche l’emendamento presentato dal Sindaco in cui si dà atto che “gli stanziamenti di entrata e di spesa che discendono dal provvedimento saranno oggetto di apposite variazioni al bilancio nell’anno di riferimento, previa valutazione finanziaria dell’importo”.

 

Adottata in via definitiva una variante al Piano regolatore riguardante un'area, inserita in un comparto già destinato per la maggior parte a zona residenziale, confinante ad ovest con la Statale n.16, a nord con una serie di edifici di via Todaro, a sud con una serie di edifici di via Poggi, della superficie complessiva di circa 3500 metri quadrati.

 

Si è passati poi alla discussione della variante al Piano regolatore per il cambio di destinazione d'uso degli immobili di proprietà comunale di via Leopardi (ex Liceo scientifico), via Petrarca (ex scuola dell’infanzia) e via dei Lauri (ex scuola elementare) già inseriti nel piano di alienazione degli immobili.

 

Marucci si è detto contrario all’alienazione dell’ex scuola di via Petrarca. “E’ un bene che un cittadino ha donato alla città a patto che avesse un’utilità sociale e di cui per decenni hanno beneficiato tanti bambini. Ora quel bene sarà venduto senza specificare che cosa ne verrà fatto”. Ha poi letto una lettera dell’ex Ministro prof. Antonio Guidi, presente in sala, la cui famiglia donò all’Ente il terreno su cui è sorta la scuola. Nella lettera Guidi esorta il Sindaco e il Consiglio comunale a non alienare il bene e a non cambiarne la destinazione. 

 

Anche Emili (gruppo misto), che aveva sollevato la questione nel precedente Consiglio comunale, si è detta contraria all’alienazione dell’immobile e ha ricordato a Gaspari che due anni fa aveva assicurato all’ex Ministro Guidi che quell’immobile sarebbe rimasto un bene di utilità pubblica. Piunti (Pdl – Forza Italia) ha ribadito vicinanza e riconoscenza verso la famiglia Guidi e ha esortato il Consiglio a votare con coscienza.

 

Gaspari ha spiegato che “una donazione è tale quando viene data a titolo gratuito. Nel caso di specie non si è trattato di una donazione ed ora non c’è più la necessità di una scuola materna in quella zona, vista la presenza della “Marchegiani” in via Impastato e della “Miscia” di via Ferri. Non vendiamo quello che non è nostro – ha aggiunto - ma quello che è possibile vendere. Non ho assunto alcun impegno con l’ex Ministro Guidi nel 2012”. L’assessore all’Urbanistica Paolo Canducci ha precisato che la delibera riguarda il cambio di destinazione e non la vendita dell’immobile. “L’immobile non fu donato – ha aggiunto Canducci - ma ceduto con un contratto di tipo gratuito condizionato alla creazione della scuola, funzione che è stata assolta. La scuola poi è stata chiusa non per essere venduta ma per opportunità politica di razionalizzare e riorganizzare l’edilizia scolastica”. Al termine della discussione il punto è stato approvato con 12 sì, 9 no, 2 astenuti (Calvaresi e Vesperini) e 1 non voto (Gabrielli). 

 

Il Movimento 5 Stelle ha poi presentato una mozione che impegnava il Sindaco e la Giunta Comunale a farsi portavoce presso gli organi Istituzionali competenti affinché il Decreto cosiddetto “Sblocca Italia” in approvazione dal Governo venga ritirato in quanto, secondo il Movimento, conterrebbe una serie di norme che umiliano le amministrazioni comunali preposte alla tutela ambientale, paesaggistica – territoriale, del patrimonio storico artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità, anche per la natura stessa dell’atto che ha valore di decretazione d’urgenza. Marinucci si è detto favorevole alla mozione, soprattutto per le considerazioni relative alle misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali che prevedrebbero ben 12 concessioni di coltivazioni nel sottofondo marino antistante le coste delle Province di Fermo e Ascoli Piceno. Nella prima votazione c’è stata una parità di voti. In base all’articolo 120 del Regolamento, si è proceduto ad una seconda votazione con 11 sì, 11 no e 2 astenuti (Calvaresi, Pellei). Sempre secondo il regolamento, l’ordine del giorno verrà ridiscusso nel prossimo Consiglio comunale.

 

E’ stato poi discusso un ordine del giorno presentato dal Sindaco Gaspari per la valorizzazione dello stadio “Riviera delle Palme” e per il sostegno della Sambenedettese Calcio. In particolare l’atto dà indirizzo alla Giunta e agli uffici competenti perché si attivino per la definizione rapida delle pendenze contrattuali conseguenti alla risoluzione per inadempimento del rapporto contrattuale con la US Sambenedettese 2009, preliminarmente cercando un accordo transattivo tra le parti, Comune da un lato e US Sambenedettese 2009, nonché Ditta Decasol srl quale soggetto obbligato secondo Convenzione; la mancanza di una soluzione bonaria condivisa tra le parti comporterà da parte dell’Ente l’instaurazione delle necessarie ed opportune azioni giudiziarie atte a tutelare gli interessi della pubblica amministrazione. Con il documento si impegna l’Amministrazione a procedere successivamente ad un affidamento pluriennale dello stadio “Riviera delle Palme”, nel rispetto delle normative di legge vigenti ed applicando la L.R. 5/2012, con l’obiettivo di sostenere un progetto di sviluppo che crei le basi di rilancio per ulteriori successi sportivi che valorizzino lo stadio “Riviera delle Palme”. Infine l’atto invita la competente commissione consiliare consultiva ad instaurare un costruttivo confronto con la Giunta e gli uffici  sul rispetto del contenuto e dei programmi richiamati nell’ordine del giorno.

 

Per Pellei “l’ordine del giorno è irrispettoso e non tiene conto del lavoro svolto dalla Commissione d’indagine. Questo è uno degli ulteriori tentativi – ha detto - che non contribuisce in niente alla risoluzione dei problemi, getta ulteriore fumo su una situazione in cui si fa fatica a trovare il bandolo della matassa”. Emili ha ricordato un precedente ordine del giorno presentato dai consiglieri Pasqualini e Zocchi (PD) che affermava che, prima di procedere ad un affidamento a lungo termine dell’impianto, bisognava risolvere le questioni pregresse. “Questo atto non dice niente di nuovo rispetto al precedente ordine del giorno – ha dichiarato Emili – è un documento perfettamente inutile. Più passa il tempo e più questa situazione si ingarbuglia. Ha chiesto lei – ha detto rivolgendosi al Sindaco - una commissione ed era necessario discutere della relazione conclusiva”.

 

Tassotti, presidente della Commissione d’indagine, ha definito il comportamento del Sindaco “irrispettoso, arrogante, presuntuoso”.  “La commissione – ha aggiunto - ha finito il percorso tre mesi e mezzo fa, l’8 agosto 2014, e ha trasmesso la relazione al Presidente del Consiglio comunale che non l’ha ancora iscritta all’ordine del giorno. Di questo ho avvertito il Prefetto di Ascoli Piceno. Questi ordini del giorno non servono a nulla se non a coprire le vostre magagne in una situazione intricata”. Bovara si è detto contrariato dall’atteggiamento di Tassotti che ha cercato la condivisione su un documento che ha redatto completamente da solo.

 

Nella replica, Gaspari ha dichiarato che l’opposizione ha deciso da subito di intraprendere sul tema una battaglia politica chiedendo aiuto a destra e a manca, persino “alla Procura della Repubblica e ad improbabili Osservatori”, cercando riscontri ovunque ma non nella sede naturale. “Non avevo e non ho nulla di personale nei confronti del consigliere Pierluigi Tassotti – ha aggiunto -  quando ho detto che era inadeguato a svolgere il compito di presidente mi riferivo all’assenza di requisiti di serenità ed equilibrio. Non sono stato affatto irrispettoso nei confronti del lavoro della commissione. Mi attengo al regolamento per il funzionamento del consiglio comunale che dice che la commissione di indagine termina i suoi lavori con una relazione scritta sui fatti accertati e che quando si adotta deliberazione bisogna che sia presente almeno la metà dei suoi componenti”.

 

L’atto è stato approvato con 13 sì (Benigni, Bovara, Capriotti, Del Zompo, Evangelisti, Gaspari, Laversa, Liberati, Marinucci, Morganti, Pasqualini, Vesperini, Zocchi), 9 no (Assenti, Emili, Marucci, Massimiani, Pellei, Pezzuoli, Piunti, Ruggieri e Tassotti), un non voto (Gabrielli) e un astenuto (Calvaresi).

 

In conclusione è stato discusso un ordine del giorno a firma dei consiglieri del Pdl – Forza Italia e della Lista Gabrielli Sindaco in cui si chiedono lumi in merito alla possibilità di riapertura dell’incrocio tra viale De Gaspari e via Asiago. Gaspari ha spiegato che è l’incrocio più “incidentato” della città. “Da gennaio 2013 la Polizia Municipale ha rilevato quattordici incidenti con feriti – ha illustrato Gaspari - il provvedimento necessita di verifiche ma si può dire che, dopo la chiusura, il traffico su viale De Gasperi sembra scorrere meglio, c’è stata una diminuzione di auto che transitano su via Asiago, sicuramente si è caricata di più via Toscana. La prima necessità per noi è la sicurezza. Ci rendiamo conto che per alcune attività commerciali questo provvedimento può provocare disagi, così come per i mezzi di soccorso che da Villa Anna e dall’ospedale civile devono spostarsi verso est. Ma in otto anni – ha concluso il Sindaco - ho visto troppi motorini e ragazzi adagiati sull’asfalto in quell’incrocio. Prima di assumere una decisione finale si parlerà con il quartiere e i cittadini per trovare la soluzione migliore”.

 

Marucci ha chiesto maggiore trasparenza, condivisione e coinvolgimento dei cittadini nelle scelte dell’Amministrazione, a maggior ragione perché sono state raccolte quasi 1.300 firme per far riaprire l’incrocio. Per Piunti è stato sbagliato il metodo utilizzato nell’affrontare la questione, senza cioè alcuna informazione preventiva.

 
 
San Benedetto del Tronto, 29-10-2014
 
A cura dell'Ufficio Stampa