Mercoledì 21 agosto, alle 21,30, presso il Circolo Nautico Sambenedettese Marisa Miritello presenterà il suo ultimo libro "Là sotto qualcosa". L'evento rientra nella rassegna letteraria "Scrittori sotto le stelle", patrocinata dall'Amministrazione comunale, e organizzata dall'associazione "I luoghi della scrittura" in collaborazione con la libreria "La Bibliofila" e il Circolo Nautico. Converserà con l'autrice Fabrizia Pompei. In caso di pioggia l'incontro si terrà presso la sala convegni dell'hotel "Progresso".
L'AUTORE
Marisa Miritello vive e lavora a Milano. Diplomata alla scuola del "Piccolo Teatro" (ora "Paolo Grassi") di Milano, inizia la sua carriera di attrice con Dario Fo, partecipando a diversi suoi spettacoli, e prosegue collaborando, tra gli altri, con Maurizio Scaparro, Gabriele Salvatores, Andrèe Ruth Shammah. Inoltre, in qualità di mima-attrice, prende parte a diverse rappresentazioni di opere liriche presso il Teatro alla Scala di Milano, lavorando tra gli altri con Giorgio Streheler, Luca Ronconi, Giorgio Pressburgher, Bob Wilson. Nel frattempo coltiva la sua passione per la scrittura, diventando autrice di monologhi e spettacoli teatrali soprattutto comici. Ancora giovanissima (1994), vince il premio per il testo più originale nel Concorso nazionale 'Cabaret Amore Mio' di Grottammare, diventato ormai storica vetrina per giovani attori e autori comici. Grazie a questo premio è spesso ospite del programma televisivo Maurizio Costanzo Show, dove propone alcuni suoi brevi pezzi recitati. Per passione, oltre ad essere attrice e insegnante di recitazione, conduce laboratori di teatroterapia e counseling, collaborando con diverse associazioni. Questo è il suo secondo libro giallo.
IL LIBRO
Questo romanzo è il secondo di una serie. È ambientato a J., una città che non esiste ma nella quale si possono riconoscere tanti luoghi del paese Italia. Il protagonista è Brando Brandolini, ex magistrato, ora dirigente di una piccola squadra di becchini del cimitero di J. e addetto alle riesumazioni. Non sappiamo ancora le motivazioni per cui Brando si è dimesso dalla magistratura e si è ritirato tra i morti nella quiete cimiteriale, ma si intuisce da qualche battuta che ha dovuto farlo "per salvarsi la vita". Brando comunque al Camposanto ci sta bene: è un tipo solitario, con una relazione importante alle spalle, ma ora single, amante del vino e con la passione della birra artigianale, che si diletta a fare da sé. È questo il suo hobby preferito da quando ha ereditato una vecchia masseria fuori città. Non ama invece cucinare e spesso si serve di un catering gestito da donne extracomunitarie. Una mattina di autunno vengono ritrovate su alcune tombe del Cimitero di J. scritte sataniche e resti inquietanti tra cui la falange mozzata di un dito. Non si tratta di un fatto isolato: le profanazioni si ripetono, portando scompiglio nella tranquillità del luogo e tra gli operatori. In quegli stessi giorni una criminologa ex collega di Brando, indaga su strane sparizioni di donne di diverse età, che apparentemente non hanno niente in comune, se non il fatto di appartenere al genere femminile. Tra queste donne, però, c'è Polina, una delle cuoche del catering frequentato da Brando. È così che le due storie convergono, coinvolgendo il Brandolini, che torna in pista, dopo anni di inattività investigativa. L'insolito protagonista e il suo entourage lavorativo, con le loro microstorie personali, la particolare ambientazione, la scrittura leggera, dal ritmo rapido e conciso, catturano il lettore e lo incatenano al testo non meno della storia gialla che il romanzo racconta.