Dai primi calci ne "La Coupe" dello zio Dino Olivieri e nella "Folgore" di mister Luigi Ursini, quando le partite si disputavano nel campetto dei frati della Chiesa di Sant'Antonio e al campo Europa, al calcio "vero" con la casacca delle giovanili rossoblù al "Ballarin" negli anni '80; dalle ventidue stagioni nelle serie maggiori che hanno contraddistinto la sua carriera fino all'esperienza di allenatore della Samb.
Tutto questo è raccontato in "Ottavio Palladini, uno di noi", la prima delle pubblicazioni de "I racconti del Campo Europa" pubblicata da Riviera Oggi con testi del giornalista Pier Paolo Flammini, presentata ieri sera presso l'Auditorium comunale "Tebaldini" alla presenza dello stesso Palladini, dell'assessore allo sport Marco Curzi, del presidente della Samb Roberto Pignotti, del direttore sportivo Giulio Spadoni e dinanzi a tanti amici, tifosi e simpatizzanti del tecnico rossoblù.
Durante la presentazione, moderata dal giornalista Benedetto Marinangeli, Palladini ha voluto ricordare e ringraziare quanti gli hanno permesso di diventare non solo atleta, ma anche uomo. Tra un aneddoto e l'altro, ha espresso il desiderio di vedere la Samb di nuovo nella massima categoria "anche grazie - ha detto - all'aiuto di una società forte che sappia far crescere gli atleti più giovani e a nuove strutture per l'allenamento che possano essere patrimonio di tutta la città".
Il libro presentato fa parte di una collana ideata dall'associazione sportiva "All Sports Service" che ha la finalità di raccontare la storia del calcio cittadino attraverso esperienze e ricordi di giovani sambenedettesi che hanno vissuto il calcio anche da professionisti. Come ha assicurato il presidente dell'associazione Peppe Azulmi, "la collana sarà molto lunga se solo pensiamo a Vecchiola, Parlato, Fanesi, ma anche Minuti, Voltattorni, Lunerti, Visi e tanti altri che, partendo dalla polvere del Ballarin, hanno calcato i campi dei più grandi stadi nazionali e internazionali".