“Il gatto con gli stivali”, “Scarpette rosse” e “Cenerentola”: tre delle più conosciute e popolari fiabe che hanno al centro delle loro vicende le scarpe saranno portate in scena domenica 16 marzo, alle 17, al Teatro Concordia nel quarto appuntamento di “Che domeniche ragazzi!”, la stagione di teatro per ragazzi e famiglie promossa dal comune di San Benedetto del Tronto e da “Eventi Culturali”.
Lo spettacolo si chiama appunto “Favole con le scarpe”: Oberdan Cesanelli e Mirco Abbruzzetti, guidati dal regista Marco Renzi, proporranno un gioco teatrale per attore con video, oggetti e figure animati (anche un misterioso tavolo) e interagiranno con i piccoli spettatori. Lo spettacolo è consigliato per i bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni.
I biglietti costano 5 euro e si possono prenotare telefonicamente dalle 9,30 alle 13,30 al n. 0734/902107 fino a venerdì 14 marzo. Oppure si acquistano direttamente il giorno dello spettacolo a partire dalle 15,30 alla biglietteria del teatro.
LA TRAMA
Raccontiamo le fiabe perché il loro potere di affascinare è restato immutato per secoli, sfidando le diverse epoche e i molteplici mezzi di comunicazione di cui l'umanità si è dotata; perché sono in grado ancora oggi di affascinare, di farci stare incollati alla sedia per un epilogo che, nonostante sia noto, continuiamo ad aspettare con gli occhi spalancati, come se fosse sempre la prima volta; perché queste storie hanno mille vite e possono essere proposte in altrettante maniere; perché con le loro trame è possibile crescere, identificarsi, partecipare, soffrire, prendere spavento, gioire; perché raccontare è un bisogno, per fortuna ancora irrinunciabile, dell'uomo. Non ultimo perché veniamo da un paese dove la scarpa non è un oggetto come un altro, ma un simbolo.
Con “Favole con le Scarpe” facciamo i conti, oltre che con PERRAULT, ANDERSEN e i GRIMM,
anche con la più importante attività manifatturiera di Porto Sant'Elpidio e del comprensorio fermano\maceratese, la calzatura. Un comparto che ha segnato in maniera determinante lo sviluppo del territorio in cui la compagnia risiede e dove ogni anno da vita ad un grandissimo festival internazionale del teatro per i ragazzi “I Teatri del Mondo”. Nello spettacolo le universali fiabe si intrecciano con le locali vicende di questo piccolo villaggio di pescatori, diventato nel tempo uno dei maggiori produttori di calzature di qualità nel mondo, per rendere un doveroso omaggio sia all'universalità che alla particolarità. Utilizziamo una serie di tecniche e di artifici, tutti giocati attorno a quello che è, e resta, il nostro principale linguaggio, quello dell'attore.
La “scatola delle meraviglie” è un apparente ed innocente tavolo da conferenza, dal quale scaturiscono ogni genere di invenzioni: pupazzi, figure, fumi, spari, bolle, immagini e diavolerie varie. E' sotto a quel grande tavolo che trova posto il secondo attore dello spettacolo, quello invisibile (almeno fino ad un certo momento), in grado di dar corpo e forma alla magia di tutto il lavoro. Il terzo attore è, come tradizione della compagnia, il pubblico, chiamato più volte ad interagire con lo spettacolo e ad esserne parte attiva.