Il 3 febbraio torna la "Festa dei Funai"

Giovedì 3 febbraio, giorno di San Biagio, patrono della categoria, torna a San Benedetto la "Festa dei Funai", un'antica tradizione che l'Amministrazione comunale ha riscoperto da cinque anni, premiando simbolicamente quanti hanno svolto questa professione strettamente connessa al lavoro della marineria e in passato molto diffusa in città, al punto che lo stesso paesaggio urbano era caratterizzato dalla presenza della "ruota" e degli altri strumenti di lavoro tipici dei funai.

 

Quest'anno la festa si svolge a partire dalle ore 10 nella pineta creata pochi anni fa a nord dello stadio Ballarin, che verrà appunto intitolata ai Funai. La cerimonia avrà inizio con il saluto introduttivo da parte del sindaco Giovanni Gaspari. Interverranno poi la presidente del Circolo dei Sambenedettesi Benedetta Trevisani e lo storico Gabriele Cavezzi. Quindi la simbolica "premiazione" dei funai con attestato e medaglia, a seguire la scopertura della targa della "pineta dei Funai", e per finire la ricostruzione del sentiero del funaio nello spazio antistante la pineta, dove normalmente sostano i camper.

 

Il sentiero del funaio viene ricostruito a beneficio delle scolaresche cittadine, in modo da mostrare ai giovani sambenedettesi questa professione, svolta in passato da tantissimi loro coetanei. I ragazzi saranno guidati da esperti come Francesco Bovara, Gabriele Ciabattoni, Dino Curzi, Domenico Nico, Benedetto Pignotti, Giuliano Zazzetta. La "Festa dei Funai" si concluderà poi come sempre con la messa celebrata alle ore 17,30 nella cattedrale della "Madonna della Marina", dal parroco don Armando Moriconi.

 

Nelle precedenti edizioni, mediante ricerche effettuate nel mondo della marineria e soprattutto l'"autosegnalazione" da parte degli stessi interessati, sono stati "premiati" centinaia di ex funai. Quest'anno il loro numero è molto minore che negli ultimi anni, ma il significato della festa è naturalmente immutato, in omaggio al lavoro e all'identità più profonda della città di San Benedetto.