Il Consiglio comunale del 29 febbraio è andato deserto per mancanza del numero legale. Erano, infatti, presenti all'appello solo 12 consiglieri.
In un primo momento il Segretario Generale Edoardo Antuono ha ritenuto fosse possibile proseguire la seduta in quanto, essendoci due consiglieri dimissionari, il quorum si sarebbe dovuto calcolare su 23 consiglieri.
Si è poi aperta la seduta e proceduto alla surroga dei consiglieri dimissionari Peppino Giorgini (Movimento Cinque stelle) con Emanuele Rosetti e Paolo Forlì (lista “Città aperta”) con Giovanni D’Angelo.
Subito dopo lo stesso segretario ha chiesto di poter sospendere la seduta per cinque minuti per approfondire la questione. Alla ripresa dei lavori, il dottor Antuono, pur dicendosi certo che l’interpretazione data era corretta, in quanto supportata da pronunciamenti giurisprudenziali, ha reputato che fosse opportuno, per non mettere a rischio l'esito delle successive votazioni, dichiarare la seduta deserta basandosi sull’interpretazione dell’art. 90 del regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale. Al presidente Calvaresi non è rimasto che ufficializzare la decisione.
Il Consiglio è stato riconvocato per venerdì 4 marzo alle ore 9,30 con all’ordine del giorno, oltre all’approvazione del verbale della seduta precedente, gli argomenti che devono essere affrontati per scadenze imposte dalla legge, ovvero la surroga dei consiglieri dimissionari e la comunicazione del prelevamento dal fondo di riserva.