Il dialogo ha toccato molti degli aspetti dello spettacolo, con domande sempre più frequenti: sulla recitazione e il suo ritmo, gli abiti, i legami tra i personaggi shakespeariani, il lavoro della compagnia. «La nostra non è stata una lettura psicoanalitica, ma è proprio il testo ad essere molto moderno e percorso da nevrosi», ha detto Cirillo, «Non è un linguaggio naturalistico, e vorrei anzi elogiare la poetessa Patrizia Cavalli, cui abbiamo commissionato una nuova traduzione del testo, espressamente per questo allestimento. La Cavalli ha rispettato l'originale fino al numero dei versi, rendendolo però con una sensibilità contemporanea, uno stile secco, bellissimo».
«Nella nostra compagnia molti attori impersonano più di un personaggio», ha proseguito Cirillo «Questa scelta non dipende soltanto da "problemi di personale", ma dal fatto che si tratta di una narrazione comune, un racconto di gruppo. Quanto agli abiti, alla stessa Cavalli avevo detto che non avrei ambientato la scena nel '600, ma in un ambiente sostanzialmente atemporale, anche se gli uomini sono in abiti coloniali e le donne in vestiti un po' anni '30. Tra le altre cose, mi interessava contrapporre le donne, Emilia e Desdemona, al mondo maschile militare».
«Comico e tragico si mescolano in Shakespeare», ha ancora risposto Cirillo ad un'altra sollecitazione dei ragazzi, «Vi sono battute in questo come in altri suoi testi, che siano Amleto, Misura per misura, o altri ancora, in cui la tragedia non è immune da battute comiche tra gli attori, come si vede anche in Otello, e come avevo già sperimentato in precedenza, nei tre spettacoli cui ho preso parte a Palermo, per la regia di Carlo Cecchi».
Non sono mancati, infine, riferimenti alla pittura. A cosa si è ispirato per la scena finale, quella delle donne riverse sul letto? «A quadri come La morte di Marat di David», risponde Cirillo, «Oppure ad alcune scene di Füssli».
L'Otello apriva la stagione teatrale 2009/2010 allestita dal Comune di San Benedetto in collaborazione con l'AMAT. Lo spettacolo è stato prodotto dal Teatro Stabile delle Marche in collaborazione con il Teatro Eliseo e Nuovo Teatro. Gli altri attori erano Danilo Nigrelli, Monica Piseddu, Michelangelo Dalisi, Sabrina Scuccimarra, Luciano Saltarelli, Salvatore Caruso, Rosario Giglio. Le scene erano di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, musica a cura di Francesco De Melis, luci Pasquale Mari, assistente alla regia Tonio De Nitto.
Arturo Cirillo
Un momento dell'incontro