La sala convegni del Museo della Civiltà Marinara delle Marche, affacciata sul porto, ha ospitato nella mattinata del 14 gennaio l'incontro “Il paesaggio urbano del porto tra storia e trasformazioni”, organizzato dall'Assessorato alla cultura della Città di San Benedetto del Tronto nell’ambito del Grand Tour della Cultura promosso da MAB Marche (coordinamento marchigiano tra Musei, Archivi e Biblioteche) e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Marche.
L'incontro, moderato dall'archivista del Comune Giuseppe Merlini, ha visto la presenza dello storico locale Stefano Novelli che si è soffermato sull'evoluzione storico/urbanistica del porto, e del Consigliere Comunale delegato al porto Mario Ballatore che ha posto l’accento sull'importanza del porto di San Benedetto a livello nazionale sotto differenti punti di vista.
Novelli non si è limitato a delineare una semplice storia del porto, ma ha approfondito il tema della trasformazione di una città che si è evoluta nei secoli grazie alla sua principale infrastruttura, un tempo semplice approdo,
L'approfondimento ha riguardato la linea di costa, quattro secoli or sono sottostante al Paese Alto, per poi arrivare fino alla dimensione attuale. Ovviamente grande spazio è stato dato al porto, con Novelli che ha spiegato tutte le fasi evolutive, dal via ufficiale ai lavori del 1908 a firma dell'Onorevole Luigi Dari fino alla costruzione dei due moli, passando per le opere dell'ing. Luigi Onorati e quelle realizzate per la navigazione da diporto.
Inoltre, i partecipanti hanno avuto modo di avere notizie sulle abitazioni di un tempo, le cosiddette “case basse” e le “case cielo-terra”, e le particolarità del mandracchio settecentesco, l'attuale Via Laberinto, in cui il semplice pigmento delle abitazioni fungeva da segno di riconoscimento per le famiglie di pescatori che vi vivevano.
Tra i partecipanti all'incontro anche gli studenti e i docenti delle classi quarte, sezioni A –B - C Costruzioni Ambiente Territorio (CAT), dell'Istituto Tecnico per Geometri “Pericle Fazzini” di Grottammare, che hanno avuto modo di conoscere e approfondire la storia e l'urbanistica di un tempo, memorie del passato che saranno per questi giovani strumenti di grande utilità nel futuro.