La città di San Benedetto del Tronto rende omaggio a Marcello Camiscioni, uno dei personaggi "leggendari" della sua storia, un pioniere del turismo, un uomo sempre impegnato a promuovere l'immagine del territorio, attivissimo nel campo del sociale, premio Truentum nel 1993.
Venerdì 1 maggio alle 11,30, in occasione dell'inaugurazione della 27ª Fiera Out, il sindaco Gaspari e l'assessore al Turismo Mozzoni intitoleranno ufficialmente come "parco zio Marcello" l'area dell'ex camping sul lungomare Scipioni, dove si svolge la Fiera e dove ha sede l'associazione albergatori "Riviera delle Palme", che organizza la rassegna. La Fiera, come noto, è una mostra mercato nazionale di attrezzature per il turismo, ed ospita anche quest'anno una quarantina di espositori provenienti da varie regioni d'Italia.
Sia la Fiera che l'associazione albergatori sono due delle "creazioni" di Marcello Camiscioni (nato a San Benedetto il 29 ottobre 1925, morto ad Ascoli Piceno il 20 luglio 1995), figlio di Pippo, che costruì l'hotel Progresso nel 1920, in una zona allora periferica, poi pieno lungomare. Tra i primi benefattori del parco che ora viene intitolato a "zio Marcello" ci fu "Peppinella" Brancadoro-Sorge, già collaboratrice di Camiscioni.
Oltre che fondatore dell'associazione albergatori cittadina, Marcello fu presidente di quella regionale, animatore, insieme ad Osvaldo Urbani, degli anni ruggenti della città, ovvero delle ormai leggendarie stagioni della Palazzina Azzurra, del Cavalluccio Marino o del Kontiki, che ospitarono i nomi più celebri della musica di allora da Mina ai Pooh, da Fred Buongusto a Lucio Dalla, riversando inoltre energie straordinarie nello sport e nella solidarietà sociale. Camiscioni era l'abile e carismatico speaker di queste stagioni. Animò con pari entusiasmo molto edizione del Carnevale Sambenedettese.
Negli anni '70 San Benedetto ospitò la prima manifestazione tennistica all'interno di uno stadio di calcio: dagli Stati Uniti arrivarono le attrezzature per consentire un quadrangolare al Ballarin tra McEnroe-Fleming (che il giorno prima del loro arrivo avevano vinto il torneo di doppio a Wimbledon) e Barazzutti-Năstase. Manifestazioni di rilevanza internazionale o nazionale o anche solo locale erano per lui gli strumenti di promozione della città. La sua passione per la Sambenedettese Calcio era addirittura travolgente, se si considera che il giorno della finale-scudetto l'Aquila-Padova, sul campo neutro di Parma, nella quale era impegnato il figlio Pierluigi, andò sì a salutarlo, ma poi preferì assistere all'incontro tra Parma e Sambenedettese. Come pure indimenticate sono le sue telecronache delle partite dei rossoblu, per l'emittente Telecavo.
Il suo cuore era generoso in tutto ciò che faceva, e in particolare come organizzatore di iniziative di beneficenza per i bambini. Fu promotore ed animatore di varie iniziative, a cominciare dalla "Befana di zio Marcello", durante le quali raccoglieva fondi, giocattoli ed altro materiale per i bambini dell'istituto Santa Gemma, come per tutti coloro che versavano in condizioni di bisogno.
Per essere stato un tale straordinario portabandiera della sambenedettesità, un volto umano, cordiale, affabile, ospitale e animato da entusiasmo contagioso, gli fu assegnato il premio Truentum, massima onorificenza cittadina, nel 1993.