Urbanistica, prima assemblea di zona a Porto d'Ascoli


La San Benedetto del futuro progettata con più verde possibile e una crescita "ordinata", in trasparente dialogo con i privati. È la sintesi dell'assemblea pubblica tenuta mercoledì 1 dicembre nella sala "don Marino", presso la parrocchia di Cristo Re, dal Sindaco Gaspari, coadiuvato dai tecnici del settore "Sviluppo del territorio". Il dialogo con il pubblico si è svolto in maniera più pacata rispetto all'assemblea plenaria svoltasi il 23 novembre al Teatro Concordia.

«L'urbanistica disegna davvero il futuro della città», ha esordito il Sindaco in apertura di serata, «Per questo se ne parla tanto, a proposito e a sproposito, talvolta in presunta rappresentanza del "popolo", come se l'unico a non conoscere la città e i suoi problemi fossi io. Ma la fine dell'Amministrazione precedente fu rovinosa proprio sotto il profilo urbanistico, per i vincoli su verde e servizi scaduti, e per l'impossibilità di costruire a Porto d'Ascoli, in virtù del Piano di Assetto Idrogeologico ».

Il Sindaco ha quindi rivendicato i risultati raggiunti: «Abbiamo rinnovato i vincoli», ha affermato, «e reso più difficile la trasformazione degli hotel in appartamenti. Lo stesso Garden passerà da 8 mila a 6 mila metri cubi. Negli anni '90 c'erano a San Benedetto circa 130 hotel, all'inizio del nostro mandato poco più di 80. E negli ultimi cinque anni, a fronte di 14 richieste di trasformazione, solo 2 sono andate in porto, mentre alcuni imprenditori ci hanno chiesto la trasformazione contraria, da abitazione in hotel, o la possibilità di ampliare strutture esistenti, dietro il vincolo ventennale che noi abbiamo imposto. Inoltre, abbiamo ottenuto lo sblocco delle attività edilizie a Porto d'Ascoli, con interventi mirati a ridisegnare il PAI».

Poi il Sindaco ha parlato del lavoro riguardante il futuro della città, con particolare riferimento al Piano Regolatore e alla cosiddetta "maxivariante": «Molte destinazioni urbanistiche attuali non corrispondono più alla realtà», ha detto il Sindaco, «in particolare le molte zone "artigianali". Lo "schema direttore" approvato già da qualche anno indica alcune risposte. Nel 2011 partiranno i lavori per il sottopasso in via Pasubio. Ma nel frattempo abbiamo bonificato piazza Gronchi nel quartiere Agraria e realizzato spogliatoi e completamento del complesso sportivo "Sabatino D'Angelo", in attesa del nuovo campo di rugby. Abbiamo inoltre elaborato un nuovo Piano di Spiaggia e il Piano Particolareggiato degli hotel. Quanto alle case popolari, nel 2001-2006 non è stato realizzato un solo appartamento, mentre noi ne stiamo per ottenere decine. Del grande progetto per la zona di San Pio X parleremo poi nella prossima assemblea programmata in quel quartiere».

Il Sindaco ha inoltre riferito di un incontro che si era svolto in mattinata in Capitaneria di Porto, presenti anche rappresentanti della Regione Marche, durante il quale è stata stilata la tempistica per il nuovo Piano Regolatore del Porto. Ha inoltre affermato che nel bilancio di previsione 2011 non verrà previsto alcun aggravio per i servizi dedicati al sociale, all'infanzia e alla scuola.

Sulla "maxivariante", infine, il Sindaco ha rivendicato la trasparenza dell'operazione (il bando scade il 16 dicembre) e il beneficio che ne deriverà per il pubblico, in particolare la proprietà al Comune dell'area Brancadoro con parco attrezzato e un'area per la "grande opera" della Fondazione Carisap, una nuova piscina comunale, l'interramento della sottostazione RFI di via Piemonte, l'abbattimento del Ballarin. In cambio il privato potrà realizzare non solo residenziale, ma anche ricettivo, nuova caserma dei Carabinieri, zone commerciali e socio-sanitarie: il tutto, con edificazione sul 30% dell'area complessiva.

Tra le domande del pubblico, la maggior parte verteva sul quartiere, ma c'è stato spazio anche per i quesiti del "Comitato Crescita Zero", che continua la sua raccolta firme contro la stessa maxivariante.