La riunione aveva lo scopo di individuare provvedimenti attuativi del "Piano di risanamento ambientale dell'aria". È stata ribadita la necessità di intervenire quando vengono superate le soglie di legge, relative alla concentrazione di sostanze inquinanti presenti nell'aria. Se i dati sono omogenei su più centraline di rilevamento sul territorio provinciale, a dover intervenire non sarà più soltanto il sindaco, ma il presidente della Provincia. E se gli "sforamenti" sono presenti su più Province, a intervenire dovrà essere il presidente della Regione. In questi casi, infatti, gli interventi necessari riguardano aree più ampie di quelle delimitate dalla competenza di singoli enti. Inoltre, come facilmente comprensibile, interventi su aree più vaste producono risultati migliori.
La Regione ha chiesto in primo luogo a Comuni e Province un rapporto sulle "buone pratiche" intraprese dal 2007 ad oggi, per contrastare il fenomeno dell'inquinamento atmosferico, e in particolare quello delle polveri sottili. È poi stata evocata l'eventualità di istituire un tavolo tecnico per valutare le cose positive già fatte e proporre nuovi interventi da realizzare, rivolti verso tutte le fonti inquinanti: dagli insediamenti industriali, al riscaldamento domestico, al trasporto privato e pubblico, e anche ai porti, ove presenti.
La parola d'ordine è stata insomma un intervento su vasta scala. Se a fine anno il livello delle polveri continuerà a salire, non è escluso che si arrivi al blocco totale o parziale del traffico, anche se più soggetti hanno evidenziato che questo intervento non porta necessariamente a benefici certi.
Si è inoltre parlato, tra le strategie possibili, di un incentivo a tutte le forme di trasporto pubblico, ed è stato auspicato che i mezzi ad esso adibito siano alimentati a metano. Tra le cose utili, indicati anche i parcheggi scambiatori e tutto quanto possa incrementare la mobilità alternativa.
All'incontro di Ancona, da tutta la provincia di Ascoli, era presente solo il Comune di San Benedetto. L'assessore Capriotti ha lamentato che da alcuni mesi la Provincia non diffonde più i dati provenienti dalle centraline, poiché l'addetto è stato trasferito alla neonata Provincia di Fermo. «Spero che tutto questo non voglia dire scarsa attenzione da parte della Provincia a questo tema», ha concluso Capriotti.