Nonostante l’incertezza politica, si stanno vivendo fasi decisive per una nuova gestione delle politiche sociali in Italia, e in particolare nella lotta alla povertà.
A livello nazionale si susseguono confronti tra Ministero del Lavoro, Regioni e Comuni per definire criteri e modalità di riparto e gestione dei fondi per la lotta alle povertà. Ci sono a disposizione ben 380 milioni per il 2018 che diventeranno 450 nel 2020. La città di San Benedetto è protagonista di questi confronti, grazie al fatto che il sindaco Pasqualino Piunti è tra i 20 primi cittadini d’Italia, tra cui quelli di metropoli, che siedono al tavolo della Commissione nazionale per la lotta alle povertà.
Mercoledì scorso San Benedetto del Tronto, rappresentata dalla presidente della Commissione consiliare Politiche sociali Mariadele Girolami, dalla direttrice dell’Ambito territoriale sociale n. 21 Maria Simona Marconi e dall’assistente sociale Michela Soragnese, ha partecipato, nella sede dell’ANCI a Roma, alla riunione della Commissione nel corso della quale il dirigente del Ministero delle politiche sociali Raffaele Tangorra ha presentato la bozza del decreto contenente i criteri di riparto del fondo tra le Regioni e le modalità di erogazione dello stesso. Il decreto è frutto del lavoro di concertazione tra i diversi livelli istituzionali svoltosi proprio nel corso delle precedenti sedute della Commissione.
Venerdì scorso poi, sempre a Roma, nuova riunione del tavolo nel corso della quale sono stati approvati gli strumenti operativi per definire i progetti personalizzati connessi all’erogazione del Reddito di Inclusione - REI. L’utilizzo di questi strumenti operativi sono stati poi l’oggetto del corso di formazione per operatori di sportello svoltosi lunedì nell’Auditorium di San Benedetto con la partecipazione dei Comuni dell’Ambito 21.
“E’ una fase importantissima, quella che stiamo vivendo - dice il sindaco Pasqualino Piunti – lo Stato ha scelto di incanalare tutte le richieste di sostegno alle fragilità verso una presa in carico unitaria, partendo dal concetto che unica è la persona anche se diversi sono i suoi bisogni. Le sue problematiche dovranno poi essere gestite da équipe multidisciplinari sulla base delle necessità esposte dalla persona. Di questa équipe faranno dunque di volta in volta parte rappresentanti di servizi sociali comunali, Azienda sanitaria, Centro per l’impiego, scuole per elaborare un progetto, condiviso e sottoscritto, per favorire il reinserimento sociale della persona e della sua famiglia. Il rispetto di questo progetto, lo ricordo, è condizione essenziale per continuare a beneficiare del REI”.
“Proprio in relazione a questa nuova concezione della presa in carico dei bisogni - aggiunge l’assessore alle politiche sociali Emanuela Carboni - con l’Ambito sociale ci siamo organizzati rafforzando notevolmente l’attività di sportello grazie ai fondi comunitari appositamente destinati allo scopo che abbiamo intercettato. Con l’assunzione di cinque assistenti sociali opportunamente formate – è la conclusione di Carboni - San Benedetto e gli altri Comuni dell’Ambito 21 sono in grado di mettere a disposizione punti di contatto con l’utente capaci di individuare i percorsi più idonei ad offrire risposte adeguate ai bisogni espressi”.