Pozzi inquinati a S. Filippo Neri, l'ordinanza è sempre in vigore

 

Gli ultimi rilievi effettuati dalle autorità sanitarie nel quartiere di San Filippo Neri hanno rivelato il permanere, in alcuni campioni di acque ad uso non potabile, della presenza di tetracloroetilene o PCE, sostanza chimica che degrada lentamente in altri composti come la trielina.

 

Pertanto l’Amministrazione comunale ricorda che è sempre in vigore l’ordinanza sindacale del febbraio scorso che vieta, per qualsiasi scopo, l’utilizzo dell’acqua prelevata dai pozzi privati e pubblici ubicati nell’area interessata dalla contaminazione che, come detto, è compresa nel quartiere di S. Filippo Neri.

 

Ricordiamo che il tetracloroetilene è contenuto in molti prodotti utilizzati come solventi per lo sgrassaggio, la pulitura di parti metalliche o la pulitura a secco di tessuti e, tra le caratteristiche di questa sostanza, ci sono la volatilità e la capacità di essere assorbito sia dalle radici di molte specie vegetali ed arboree sia dalle foglie delle piante a seguito della sua volatilizzazione.

 

Va ribadito comunque che l’acquedotto che serve le abitazioni dei cittadini non è coinvolta nella problematica. L’acqua che alimenta l’acquedotto e le linee di distribuzione dell’acqua destinata al consumo umano non hanno infatti nessun in contatto con le acque potenzialmente inquinate.

 

Per sapere contenuti dell'ordinanza e zona interessata consultare questa notizia di archivio

 
 
San Benedetto del Tronto, 09-12-2014
 
A cura dell'Ufficio Stampa