Visti i reperti archeologici tornati alla luce con la prima fase dei lavori di messa in sicurezza del Paese Alto di San Benedetto del Tronto, con l’inizio della riqualificazione di piazza Piacentini il Comune e la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche hanno deciso di effettuare sondaggi mirati nella nuova area di cantiere.
I tecnici del Comune, la ditta Iter srl che sta eseguendo le opere di messa in sicurezza di piazza Bice Piacentini, la dr.ssa Nora Lucentini della Soprintendenza e gli archeologi Michele Massoni e Serena De Cesare della ditta A.R.T.E. che si occupano dei lavori di scavo hanno convenuto di effettuare i sondaggi archeologici in concomitanza con i lavori di sistemazione della piazza ma senza intralciarli.
In particolare, l’intervento archeologico si sta concentrando nell’area antistante il sagrato dell’Abbazia e mira a comprendere quanto si estendano le due ville emerse dagli scavi effettuati nell’ex scuola Sciarra, in piazza Sacconi e nelle vie Rossini e Voltattorni (una rustica e l’altra residenziale, che sembrano non essere contemporanee, ma entrambe di epoca romana). Dallo scavo posto a destra dell’ingresso della chiesa sono emersi inoltre alcuni ossari.
“Trovandoci ancora negli strati superficiali dello scavo – spiega l’archeologo Michele Massoni – le interferenze con il piano stradale compromettono l’integrità dei resti e non ci permettono di avere certezze. La nostra speranza è quella di riuscire a gettare maggiore luce sull’origine del culto del Patrono. Per questo abbiamo iniziato gli scavi nel punto più vicino a quello che è stato indicato come il sacello del Santo, nell’angolo sud-est interno della chiesa. Partendo da quel punto speriamo anche di poter reperire maggiori informazioni di carattere spaziale rispetto all’estensione delle ville romane che ci possano permettere di definirne le dimensioni”.
“In un convegno scientifico tenutosi a Ravenna per iniziativa dell’Università di Bologna – conclude Massoni - abbiamo presentato alcuni dati preliminari sugli scavi di San Benedetto in cui ipotizziamo che la villa residenziale risalente al I secolo a.C. sia precedente a quella rustica di età imperiale, e che quest’ultima abbia favorito il processo di incastellamento del Paese Alto. Ipotesi che, attraverso i sondaggi, intendiamo verificare”.