Alla presenza di tantissimi studenti e di numerose autorità civili e militari, questa mattina, sabato 25 gennaio, in Auditorium comunale si è celebrato il "Giorno della Memoria", istituito con legge n. 211 del 20 luglio 2000 per il 27 gennaio "in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti".
Quest'anno la manifestazione, organizzata dall'Amministrazione comunale in collaborazione con l'Istituto Provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche e dell'Età Contemporanea (ISML) di Ascoli Piceno e la sezione provinciale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, ha voluto porre attenzione alle deportazioni degli ebrei dall’Italia verso il campo di concentramento di Auschwitz.
Nel suo saluto il sindaco Giovanni Gaspari ha affermato: “Tutti abbiamo un obbligo, quello di non dimenticare, non cancellare la memoria e la storia, in ogni suo aspetto affinché certe barbarie non si ripetano più”. Riferendosi al recente episodio del recapito alla Sinagoga di Roma di un pacco contenente una testa di maiale, il Sindaco lo ha definito “una macabra provocazione a pochi giorni dalla Giornata della Memoria, un’offesa inaccettabile che ci indigna tutti”.
Subito dopo ha preso la parola Carlo Saletti, massimo studioso della “Shoah” dell’Università di Mantova, che ha raccontato come “l’ebraismo europeo è stato assassinato ad opera della crudele violenza del nazismo tedesco che ha fatto fuori un numero compreso tra 5,1 milioni e 6,7 milioni di ebrei in tutta Europa, di cui circa 6.000 italiani”.
Costantino Di Sante, direttore dell’Istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro – Urbino, invece si è concentrato sulle deportazioni degli ebrei dall’Italia raccontando che anche la città di San Benedetto, come tantissime località del Piceno, prima della seconda guerra mondiale, fu scelta come località di internamento degli ebrei civili italiani. In particolare, Di Sante ha ricordato la figura di Massimo Adolfo Vitale il quale, nel 1947, stilò un dettagliato resoconto, “una sorta di schedario – lo ha definito Do Sante - un libro della memoria per ricordare e onorare i tantissimi ebrei deportati dall’Italia nei campi di concentramento europei”.
La cerimonia è stata allietata da intermezzi musicali, lettura di poesie e testi sul tema della “Shoah” curati dagli alunni degli istituti scolastici cittadini. Nel primo commovente intermezzo gli alunni della 3^ C classe ad indirizzo musicale della scuola “Curzi” dell’ISC “Centro” hanno eseguito un brano musicale dal titolo "Canto ebraico" di autore anonimo. Durante l'esecuzione un’alunna ha recitato la poesia "C'è un paio di scarpette rosse" di Joyce Lussu. A seguire, la lettura della poesia di Primo Levi “Se questo è un uomo” da parte di un alunno della classe 3^ B della scuola “Manzoni”. Il coro di francese “Chantons enfants” della scuola “Cappella” dell’Isc sud ha invece eseguito il brano "Vois sur ton chemin".
Nel secondo intermezzo musicale, il coro italiano dell’ISC “Sud”, accompagnato dai flauti e una voce narrante, ha eseguito il brano tratto dal salmo 23 di Davide dal titolo “Gam Gam”, nella colonna sonora del film “Giona che visse nella balena”. Due testimonianze dei deportati sono state lette dagli studenti dell’ISC “Nord”. La mattinata si è conclusa con l’esecuzione musicale del brano "La vita è bella" di Nicola Piovani da parte dei ragazzi dell’ISC “Centro”.