Giovedì 15 aprile in Auditorium un incontro storico - religioso
L'Amministrazione Comunale ha organizzato, su proposta dei Padri Sacramentini, un incontro storico religioso per celebrare i 70 anni di presenza dell'ordine religioso nella città.
Il titolo del convegno è infatti "I padri Sacramentini - 70 anni di presenza nella nostra città" e si svolgerà giovedì 15 aprile alle ore 17 presso l'Auditorium comunale. Il programma prevede, dopo i saluti del Sindaco Giovanni Gaspari, del Vescovo Gervasio Gestori e del Superiore della Comunità padre Silvano Nicoli, gli interventi di padre Leopoldo Cristinelli ("Il senso di una presenza - Dentro la Fondazione: lo studentato"), di padre Giuseppe Crocetti (La Comunità e il Santuario dell'Adorazione"), degli storici Ugo Marinangeli e Gabriele Cavezzi ("I Padri Sacramentini nella realtà sociale e culturale cittadina), di padre Fiorenzo Salvi, Superiore generale ("I padri Sacramentini ieri e oggi nel mondo"). Il coordinamento dei lavori è affidato al prof. Tito Pasqualetti. Seguirà una proiezione di immagini storiche della città curata da Gianfranco Marzetti.
Ecco un breve excursus storico curato dal prof. Ugo Marinangeli:
"Il 14 ottobre 1939 giungevano nella nostra città i Padri Sacramentini (sacerdoti, studenti e conversi) ed iniziarono subito la loro opera trasformando i due fabbricati occupati in Chiesa e studentato. E la loro opera si manifestava all'esterno nei vari ambienti e strati sociali cittadini recando la parola, il consiglio e l'aiuto. In poco tempo divennero parte integrante della popolazione sambenedettese.
E durante il periodo bellico la loro opera assistenziale si esprimeva in modo tutto particolare. La massima parte della popolazione era sfollata, ma 13 religiosi sacramentini erano rimasti in città per proseguire una memorabile opera: assistenza continua e costante a persone e cose, la difesa degli immobili e di tutto l'arredamento casalingo dallo svaligiamento. Ed eccezionale fu la loro azione dopo il più orribile dei bombardamenti, quello del 27 novembre 1943 alle ore 12.00. Nel diario della Casa Religiosa è riportato: " Ci prodighiamo per amministrare i sacramenti ai morenti, per trasportare sulle nostre spalle i feriti all'ospedale, per organizzare il disseppellimento dei morti e dei feriti rimasti sotto le macerie e trovandoci soli per il panico generale e tra il fuggi fuggi dei pochi rimasti in città".
Ed il primo Sindaco dopo la liberazione, Gino Gregori, inviava al Superiore dei Sacramentini il 1° agosto 1944 la seguente lettera: "Questa Giunta Comunale, facendo propri i desideri e i voti dell'intera popolazione Sambenedettese, mi ha affidato l'incarico di esprimere a Lei e all'intera Comunità, il devoto ringraziamento per l'opera altamente meritoria svolta a sollievo dei dolori e delle sofferenze che hanno colpito i cittadini durante le numerose incursioni aeree e navali del periodo dall'ottobre 1943 al maggio 1944. Ed io lo compio questo grato incarico per attestarLe che la Sua opera e quella dei Confratelli ha oltrepassato tutto ciò che è insito nella missione che sprezza il pericolo, che non conosce sofferenze e sacrifici e che chiede di assistere e confortare soltanto: lo assolvo per dirLe che questo è il motivo per cui la cittadinanza Sambenedettese, riconoscente, intende dichiararLe la sua sincera devozione. E Lei, Padre Superiore, accolga questo plebiscito spontaneo del popolo come la manifestazione più genuina di cuori umili che sanno però comprendere, apprezzare, amare."