Dopo oltre sei ore di discussione, quattro delle quali dedicate al tema dell'area da cedere dalla fondazione Carisap per la "grande opera", il Consiglio comunale ha approvato tutti i punti all'ordine del giorno, tra cui spiccavano anche le delibere che componevano la manovra economica del 2011.
In apertura è stata approvata la delibera che individua le società partecipate tra le quali scegliere, entro un anno, quella in cui il Comune manterrà la propria partecipazione azionaria. Sono A.S.Te.Ri.A., Consorzio Riviera delle Palme, Consorzio Navale Marchigiano, CERF pesca, Centro Agro Alimentare Piceno.
Per quanto concerne il bilancio, il vicesindaco Antimo Di Francesco ha illustrato, come assessore alle finanze, la caratteristiche della manovra, fortemente condizionata dai pesanti tagli imposti dal Governo ai trasferimenti agli enti locali, "Nonostante questo - ha aggiunto di Francesco - riusciamo a concentrare le risorse finanziarie residue su obiettivi che garantiscono le fasce sociali in difficoltà". Il Vicesindaco ha poi indicato le componenti di quello che ha definito "un pacchetto di misure di solidarietà" come l'esenzione dei buoni pasti per le famiglie più povere, sostegno agli affitti, esenzione addizionale IREPEF per le famiglie a reddito più basso, fondi per solidarietà e cooperazione internazionale. Un impegno, quello del Comune, che comporta stanziamenti, ad esempio, per 1,5 milioni per gli anziani, 1 milione per i minori, 2,6 milioni ai disabili e che è stato riconosciuto anche dai sindacati che hanno sottoscritto un apposito patto. I dati positivi evidenziati nella relazione sono un indebitamento molto basso, per di più in discesa, così come il costo personale.
Di Francesco ha annunciato che continuerà l'azione per il contrasto all'evasione fiscale e il controllo di gestione per misurare la produttività dei dipendenti, proseguirà l'attività di progettazione per intercettare fondi europei che finora ha assicurato oltre 5 milioni di euro, senza trascurare le partnership con i privati per la copertura dei costi, soprattutto nel campo delle manifestazioni turistiche e culturali.
Dall'opposizione (Vignoli) si è puntato l'indice contro il piano delle opere pubbliche, per due terzi a carico di terzi e quindi difficilmente realizzabili, e sul fatto che, se oggi si piange per i tagli, va ricordato che la spesa corrente è aumentata tra il 2008 e il 2009 di quasi del 10% (De Vecchis). Gabrielli ha fatto notare come, a fronte dei tagli, grazie alle disposizioni nazionali sul blocco degli stipendi dei dipendenti, il Comune risparmierà 820.000 euro nel 2011. In difesa della qualità delle scelte di bilancio sono intervenuti, tra gli altri, Palestini, il capogruppo PD Benigni e l'assessore Emili che ha ricordato come i due obiettivi indicati dal Consiglio comunale sulla tema della crisi, tutela delle fasce deboli e investimenti in opere di pubblica utilità, siano stati perseguiti. Forlì, pur approvando il documento, ha lamentato l'assenza di risorse per sport, turismo e cultura chiedendo uno sforzo, se necessario inventando soluzioni, "perché questi sono settori strategici per evitare che la crisi si aggravi".
Nella sua replica, il sindaco Gaspari ha denunciato le scelte inique del Governo che, oltre ai tagli diretti, colpirà gli enti locali anche indirettamente, ad esempio nel trasporto pubblico che solo a S. Benedetto vedrà ridotta la percorrenza di circa 50.000 km. Al termine della discussione, il bilancio 2011, il triennale 2011-2013 e gli atti collegati sono stati approvati con 19 voti favorevoli.
Sull'individuazione dell'area di via Togliatti da assegnare alla Fondazione Carisap per la realizzazione di un'opera di pubblica utilità, la relazione del Sindaco ha ripercorso le tappe della vicenda iniziata nel 2007 con l'individuazione del terreno dove sorge lo stadio Ballarin, per poi passare all'accordo di programma con i privati che vede in lizza una sola offerta e concludere con questa soluzione che, ha detto il Sindaco, propone non un'opera di "abbellimento" come si ipotizzò tre anni fa ma, alla luce del mutato scenario economico, un'opera di immediato impatto sociale come la scuola "Curzi" con annessi campus e spazi aggregativi per i giovani.
Inevitabile è stato l'allargarsi del dibattito alla vicenda del bando per aprire un dialogo competitivo con i privati proprietari delle aree libere della città e chiusosi pochi giorni fa con una sola offerta. Il sindaco ha annunciato che tra il 10 e il 15 gennaio si svolgerà il Consiglio comunale aperto per discutere della proposta. Animato il dibattito che, tra le altre cose, ha visto il Sindaco annunciare querele per le allusioni avanzate dal consigliere Narcisi su presunto "clientelismo". Lazzari, pur criticando la Fondazione per l'atteggiamento assunto nella vicenda (critiche piovute anche da altri consiglieri di entrambi gli schieramenti), ha avanzato l'ipotesi che l'unica risposta al bando dell'accordo di programma, conosciuto come "maxi variante", non sia accoglibile.
Per Primavera, la proposta dell'area della scuola Curzi arriva a pochi giorni dal termine fissato dalla Fondazione perché l'unica risposta al bando per la maxi variante non è accoglibile e questa è l'unica soluzione proponibile. Ma ciò comporta la decadenza del bando stesso, fondato proprio sull'esigenza di trovare un'area da assegnare alla Fondazione per la grande opera. E a proposito del rapporto tra i due atti, De Vecchis ha presentato un emendamento (sottoscritto anche da Vignoli, Narcisi, Primavera, Nico e Menzietti) per dichiarare l'annullamento della delibera di Consiglio comunale del 23 dicembre 2009, quella cioè che diede origine al bando.
Nella replica, il sindaco Gaspari ha contestato le accusa di scarsa partecipazione sull'argomento citando i Consigli comunali, le sedute di commissione (80 riunioni solo di quella Urbanistica), le assemblee. Sull'accordo di programma per realizzare tante opere pubbliche in cambio di cubature, ha detto che "gli imprenditori hanno fallito l'opportunità di mettersi insieme" per cambiare il volto della città.
L'emendamento di De Vecchis è stato respinto e ciò ha portato l'opposizione (insieme ai consiglieri Menzietti e Narcisi) a votare contro la delibera, in sé ritenuta da tutti apprezzabile. L'atto è stato approvato con 19 voti favorevoli.