Manca solo l'approvazione definitiva dei quattro Consigli comunali e poi il via ai lavori
Un nuovo, decisivo passo per la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza dell'Albula è stato compiuto ieri con la conferenza dei servizi a cui hanno partecipato tutti gli enti coinvolti nella complessa procedura. Alla seduta presieduta dal vicesindaco di S. Benedetto Antimo Di Francesco hanno partecipato i rappresentanti di Provincia (con il presidente Celani e i suoi tecnici), Autorità di Bacino Regionale, dei quattro Comuni attraversati dall'Albula (oltre a S. Benedetto, Acquaviva Picena, Grottammare, Ripatransone), C.I.I.P. C'erano anche i tecnici incaricati della progettazione dell'intervento, l'ing. Gesualdo Bavecchi (che ha illustrato con l'aiuto di slides il progetto) e il geologo dott.ssa Cinzia Marucci che, con il dott. Stefano Taffoni, ha curato la relazione geologica.
Preso atto che, nella fase precedente, quella di pubblicazione dell'avvio della procedura di approvazione del progetto, comprensivo sia del parcellare di esproprio che della variante urbanistica, non sono pervenute osservazioni, sia la Provincia sia i Comuni hanno dato parere favorevole per avviare la procedura della variante urbanistica stessa con lo strumento dell'accordo di programma per apporre il vincolo preordinato all'esproprio delle aree. L'acquisizione al patrimonio pubblico dei terreni è infatti condizione necessaria per la realizzazione delle opere pubbliche sul torrente. Inoltre sono stati recepiti i pareri degli enti intervenuti, tutti favorevoli: sono state soltanto indicate delle prescrizioni per migliorare il progetto, tutte comunque agevolmente superabili in fase di redazione del progetto esecutivo.
Il progetto, lo ricordiamo, prevede la messa in sicurezza del tratto extraurbano del torrente tramite la realizzazione di una serie di casse di laminazione delle piene (cioè opere idrauliche costruite in prossimità del corso d'acqua che hanno lo scopo di ridurne le portate di piena) insieme ad altri interventi di ripristino delle sezioni di deflusso. Sono previste 2 zone di laminazione delle piene di capacità variabili tra 45.000 e 90.000 metri cubi, l'adeguamento di ponti ed attraversamenti in alveo esistenti, la riprofilatura di alcune zone per favorire il deflusso delle acque.
Ora il verbale di seduta e lo schema di accordo di programma approvati ieri saranno pubblicati per 60 giorni. Al termine ci sarà una conferenza di chiusura in cui si approveranno sia il progetto definitivo ieri esaminato sia la relativa variante urbanistica dichiarando la pubblica utilità dell'opera. Nei successivi 30 giorni i Consigli comunali dei quattro Comuni interessati ratificheranno l'accordo e a quel punto si potrà redigere il progetto esecutivo e quindi dare via all'appalto.
"Visto che si sta rispettando il cronoprogramma che ci si era dati - ha detto il vicesindaco Di Francesco al termine della seduta - appare confermato l'obiettivo di arrivare all'appalto delle opere entro la fine dell'anno".