Il sindaco Gaspari si complimenta con il sambenedettese, nuovo responsabile del reparto di Ematologia all'ospedale di Ascoli
Rivolgo al dott. Piero Galieni un caloroso ben tornato nella sua e nostra terra. La sua nomina come primario dell'unità di Ematologia all'ospedale di Ascoli rappresenta una motivo di soddisfazione per tutti gli utenti di quella struttura, dal momento che il nostro concittadino viene considerato uno dei maggiori specialisti in Italia, e un motivo di orgoglio per noi sambenedettesi.
Galieni si è formato ed ha operato a lungo a Siena, e il fatto che torni nel Piceno è una conferma sia dell'esistenza di eccellenze locali, sia della possibilità che esse operino sul nostro territorio. Il concetto di "area vasta" trova qui un'applicazione concreta, per la sinergia tra l'ospedale ascolano e quello di San Benedetto, e per la presenza di specialisti di chiara fama come il dott. Galieni, punto di riferimento su un ampio territorio. Sono sicuro che il nuovo primario troverà le migliori condizioni per operare, ed una rete di colleghi e strumentazioni rispondenti alle esigenze dei pazienti. Quanto alle prospettive future, non c'è dubbio che proprio questa scelta sia la migliore garanzia per l'aggiornamento di procedure e attrezzature negli anni a venire.
Proprio recentemente, in occasione dell'inaugurazione del rinnovato reparto di Nefrologia all'ospedale di San Benedetto, ho avuto modo di ricordare tutti i miglioramenti che la nostra struttura ha registrato negli ultimi anni. Ragionando in termini territoriali possiamo considerare lo stesso ritorno del dott. Galieni come un miglioramento per noi tutti, e un passo avanti nella direzione di una sanità ben gestita ed organizzata, anche nel sud delle Marche, dove avevamo un ritardo da colmare. Per la prima volta arrivano importanti risorse per invertire la rotta, e recuperare lo svantaggio. I lavori sono in corso, la strada è tracciata.
Di nuovo buon lavoro al dott. Galieni e ai suoi collaboratori, in attesa di ulteriori sviluppi del progetto elaborato per la nostra sanità.