La "Cavalcata dell'Assunta" di Fermo, la "Contesa del Secchio" di Sant'Elpidio a Mare, il "Palio del Duca" di Acquaviva Picena, la "Contesa dello Stivale" di Filottrano, il "Palio di San Giovanni Battista" di Fabriano, e naturalmente la "Giostra della Quintana" di Ascoli Piceno, sono stati alcuni dei gruppi presenti a San Benedetto per una delle manifestazioni più recenti e più effervescenti, tra quelle patronali nelle Marche. E una manifestazione tanto più vivace, in quanto la città ha inteso recuperare con forza le proprie radici e tradizioni.
Benedetto era un soldato romano, vissuto nel IV secolo. Fu giustiziato nei pressi della foce del torrente Menocchia, all'epoca di una delle ultime ondate di persecuzioni contro i cristiani, nel periodo del quarto editto dell'imperatore Diocleziano. Il corpo del soldato, secondo la leggenda, si ricompose alcune miglia più a sud. Fu ritrovato da un contadino e sepolto sul promontorio antistante, dove sorge oggi la pieve di san Benedetto martire, al "paese alto" di San Benedetto del Tronto.
Il percorso di avvicinamento alla data del 13 ottobre è iniziato oggi, e coinvolge l'intero centro cittadino, con stand enogastronomici e la riscoperta delle tradizioni legate alle arti e ai mestieri. Il Comune e la Curia hanno sviluppato parallelamente un programma festaiolo, che affascinerà i sensi e lo spirito, dall'aspetto devozionale a quello culinario. Le rievocazioni medievali dell'intera regione trovano un'occasione di espressione unitaria proprio nell'estremo sud delle Marche, in una città molto dinamica, ma dallo sviluppo economico e sociale più recente.
Un momento dela parata
Il gonfalone in corteo