Si è svolto sabato 22 novembre all'auditorium comunale il convegno sul tema "L'integrazione scolastica del bambino disabile: tutti con le stesse opportunità", organizzato dall'associazione Xmano di San Benedetto del Tronto in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato Marche (A.V.M.), l'associazione La Meridiana, l'associazione Sclerosi Tuberosa (AST) e l'Associazione Italiana Persone Down (AIPD).
In apertura hanno portato il loro saluto la dott.ssa Giovanna Picciotti per la Zona Territoriale 12 della ASUR, il sindaco Giovanni Gaspari, e l'assessore alle Politiche della città solidale Loredana Emili. La dott.ssa Paola Gherardini, psicopedagogista e consulente dell'Associazione Italiana Persone Down, ha parlato di aspetti psicologici del bambino disabile nella scuola; l'avv. Salvatore Nocera, vicepresidente nazionale della "Federazione Italiana per il superamento dell'handicap", ha illustrato gli aspetti normativi parlando della programmazione della qualità dell'integrazione scolastica; il dott. Alfredo Fioroni, coordinatore dell'Unità Multidisciplinare dell'Età Evolutiva zona territoriale ASUR 12 Marche, ha parlato della disabilità, concentrandosi sull'accoglienza e l'integrazione.
Oltre ai vari buoni aspetti e alle buone speranze, sono tuttavia emerse alcune criticità, prontamente segnalate all'opinione pubblica ai rappresentanti della pubblica amministrazione, in particolare: la necessità di una giusta, appropriata e obbligatoria formazione di tutto il corpo docente ed in particolare degli insegnanti curriculari, nonché di quelli di sostegno sul tema Integrazione; la necessità di applicare il d.lgs. n. 229/99 sull'accreditamento dei centri di riabilitazione, consentendo una libera scelta alle famiglie, attualmente costrette a rivolgersi ai pochi centri convenzionati; la necessità dell'applicazione severa della LR n. 18/96, riguardante la realizzazione di accordi di programma, a livello dei singoli ambiti territoriali, per garantire il coordinamento di tutti i servizi, in funzione del miglioramento della qualità dell'integrazione scolastica.
Inoltre, la necessità che le famiglie si formino in associazioni e che queste si colleghino in rete a livello comunale, territoriale, provinciale, regionale e nazionale per rilanciare delle vere politiche partecipate per il superamento dell' handicap; una migliore funzionalità delle scuole attraverso l'istituzione di centri socio-educativi e riabilitativi per attività pomeridiane rivolte agli studenti con disabilità insieme ai loro coetanei non-disabili; la necessità che i disabili vengano preparati alla vita lavorativa, conformemente alla legge.