Salvo, al secolo Salvatore Mangione, è uno degli artisti che ha accettato la scommessa proposta dall'Amministrazione comunale: trasformare il "salotto buono" della città in una vera e propria galleria d'arte all'aperto che fosse, allo stesso tempo, anche occasione di incontro e socializzazione tra i suoi frequentatori.
Salvo ha interpretato appieno questa sfida ed ha realizzato l'elefantino in bronzo dorato: un'opera allegra, perfettamente integrata nel nuovo arredo del viale, che si è subito trasformata in un monumento "vivo e vissuto".
In breve tempo, infatti, la surreale presenza dell'elefantino con la palma di Salvo è diventato una componente abituale del paesaggio urbano, un punto di riferimento per tutti: per i bambini, che non rinuncerebbero per nulla al mondo a salirci sopra e toccargli la proboscide, ma anche per gli adulti.
Quanti ormai in città, per darsi un appuntamento, s'intendono al volo dicendo "ci vediamo davanti all'elefantino"?