Il prossimo 17 aprile si andrà alle urne per il referendum abrogativo sul tema delle trivellazioni in mare. La macchina elettorale si è già in messa in moto e uno dei primi adempimenti riguarda coloro che si trovano temporaneamente all’estero.
Chi si troverà in quella data fuori d’Italia per motivi di lavoro, studio o cure mediche, e vi resta per almeno tre mesi, per esercitare il voto per corrispondenza dovrà far pervenire al Comune di residenza una dichiarazione di volontà di esercitare questo diritto. La domanda, da compilare utilizzando un apposito modulo a cui allegare il proprio documento di identità, dovrà pervenire entro il 18 marzo. La domanda potrà essere fatta anche da chi ancora non si trova all’estero ma prevede di trovarsi in tale condizione nella giornata del voto e sempre per una durata minima di tre mesi. Le stesse regole valgono per i loro familiari conviventi.
Per gli appartenenti alle forze armate e di polizia temporaneamente all’estero nello svolgimento di missioni internazionali e gli elettori che si trovano in Stati dove non sia possibile esercitare il voto per corrispondenza dovranno invece presentare la domanda all’ufficio consolare competente.
La disciplina dell'esercizio del voto per chi è temporaneamente all'estero