L'Amministrazione comunale di San Benedetto non ha voluto mancare neppure quest'anno alla commemorazione organizzata per la giornata di ieri, mercoledì 10 aprile, da Comune di Livorno, Provincia, Regione Toscana e dall'associazione "140 Familiari delle Vittime Moby Prince" in occasione del ventiduesimo anniversario del tragico incendio del traghetto avvenuto poco al largo del porto di Livorno il 10 aprile 1991.
Tra le vittime ci fu anche un sambenedettese, Sergio Rosetti, membro del personale di bordo, e perciò anche quest'anno vi ha preso parte una delegazione della città di San Benedetto del Tronto aperta dal gonfalone scortato due agenti di Polizia Municipale e composta dal consigliere comunale Pierfrancesco Morganti e dal figlio della vittima sambenedettese, Nicola Rosetti.
Il Comune toscano ha ricordato le centoquaranta vittime con una cerimonia scandita da una funzione religiosa in cattedrale e dal ricevimento dei familiari delle vittime nel palazzo comunale.
Come ogni anno il momento più toccante è stato quello conclusivo quando, dopo la lettura dei nomi delle vittime, sono state gettate in mare centoquaranta rose, portate al porto da gruppi di podisti che hanno effettuato la tradizionale staffetta 'Una data da non dimenticare', manifestazione sportiva che tiene vivo il ricordo del tragico rogo della nave.
"A 22 anni dalla tragedia il dolore e la rabbia sono ancora forti - spiega il consigliere Morganti - ed è ancora viva la necessità di avere risposte e soprattutto di conoscere la verità. Un segnale di speranza arriva dal Presidente del Senato Pietro Grasso che si è pubblicamente impegnato nella costituzione di una Commissione d'inchiesta sulle stragi irrisolte del nostro Paese. Un segno forte e di speranza per tutti i familiari delle vittime di stragi di cui non sono state mai chiarite le cause, a partire da quella del Moby. La Città di San Benedetto del Tronto è con loro, particolarmente vicina alla famiglia Rosetti".