Eretta tra il 1775 e il 1778, sorge sull'antico sepolcro del Santo patrono della Città ed è in stile neoclassico, piuttosto semplice, elaborato dall'architetto milanese Pietro Augustoni. All'interno, spiccano i finestroni della navata adornati da artistiche vetrate policrome a mosaico che riproducono le simbologie dei sacramenti. Alla destra di chi entra si trova murata una lapide ritenuta da sempre una parte di quella posta sul sepolcro del martire Benedetto.
Vi si conservano una pala del 1707 del pittore fermano Ubaldo Ricci relativa all'ultima cena, una pala della Madonna del Rosario del XVI secolo attribuita al pittore ascolano Nicola Antonio Monti e una Madonna del Carmelo del 18° secolo. Vi si trovano inoltre il simulacro dell'Immacolata Concezione, particolarmente venerata dai sambenedettesi per l'intercessione della Vergine durante le epidemie di colera, un Cristo Morto della seconda metà dell'800 e soprattutto l'altare di S. Benedetto Martire che custodisce le reliquie del Santo patrono della città.
In occasione del Giubileo del 2000, un attento restauro ha portato alla luce alcuni degli affreschi preesistenti sulla parete dell'abside.