Il Servizio Tutela Ambientale ed Urbanistica, avvalendosi di personale tecnico, da oltre tre anni ha avviato una serie di controlli finalizzati al monitoraggio dei bacini del torrente Albula, del Canale Consortile in zona di Riserva Naturale Regionale della Sentina e non ultimo del torrente Ragnola, riscontrando criticità e significative situazioni di degrado ambientale nei suddetti corsi d’acqua. Tali verifiche sono in costante monitoraggio, sia con controlli d’iniziativa sia su segnalazioni da parte della cittadinanza.
Il D.Lgs. 152/99 definisce l’inquinamento dell’acqua “lo scarico, effettuato direttamente o indirettamente dall’uomo nell’ambiente idrico, le cui conseguenze siano tali da mettere in pericolo la salute umana, nuocere alle risorse viventi e al sistema ecologico idrico, comprometterne le attrattive o ostacolare altri usi legittimi delle acque” Le principali cause dell’inquinamento dell’acqua sono rappresentate da:
L’inquinamento dell’acqua si può manifestare sia nell’ambiente idrico superficiale (torrenti, fiumi, mare, ecc.) sia nell’ambiente idrico sotterraneo costituito dalle falde acquifere superficiali e profonde e può derivare da fonti puntuali facilmente identificabili (ad es. condotte di scarico) o da fonti diffuse nel territorio (es. rilasci nel terreno delle attività agricole, acque piovane di scorrimento in aree urbane o industriali ecc.). In seguito ai movimenti delle acque superficiali e profonde gli effetti dell’inquinamento si possono pertanto manifestare in luoghi lontani da quelli in cui è avvenuta l’immissione di sostanze. Nelle acque sotterranee il movimento può essere anche molto lento, pertanto gli effetti dell’inquinamento permangono per lungo tempo anche dopo che la fonte inquinante è stata rimossa.
Quale rischio comporta
L’inquinamento dell’acqua comporta un rischio per la salute umana, per le piante e gli animali e per l’intero ecosistema acquatico, compromette l’utilizzo delle acque per uso antropico (produzione acqua potabile, allevamenti ittici, balneazione, irrigazione, uso industriale) e le risorse economiche e sociali collegate (turismo, scambi commerciali, sviluppo economico). In generale gli inquinanti possono agire alterando le qualità chimico-fisiche o biologiche delle acque, modificando ad esempio la quantità di ossigeno disciolto e influenzando di conseguenza i processi chimici di degradazione. Il degrado dell’ambiente acquatico si manifesta con la presenza di torbidità, di alterazioni della colorazione naturale, per la presenza di schiume e per l’eccessivo sviluppo di alghe (eutrofizzazione), di funghi e di altri microrganismi.
Chi controlla
Le Agenzie ambientali regionali ARPAM, insieme ad altri soggetti istituzionali quali il Comando dei Carabinieri Tutela Ambiente (CCTA ex NOE), le Capitanerie di Porto, le Autorità di Bacino, il Corpo Forestale dello Stato hanno le competenze in materia di controlli ambientali.
Il Servizio Tutela Ambientale di questa Polizia Municipale, nel qual caso di verifichi situazioni critiche di presunto inquinamento delle acque: comunica il fatto, per quanto di competenza, al Servizio Ambiente della Provincia di Ascoli Piceno – al Dipartimeno ARPAM di Ascoli Piceno e alla locale ASUR, oltre a darne immediata informazione al Sindaco e al Prefetto ai sensi dell’art. 304 del D.Lgs n.152/2006; effettua preliminarmente il campionamento delle acque, che successivamente verranno catalogate e inviate al Dipartimento ARPAM di Ascoli Piceno per le verifiche analitiche; ricerca eventuali fonti di inquinamento e ne persegue gli eventuali autori acquisendo ogni elemento di prova
Progetto di monitoraggio della qualità delle acque
Si tratta di un progetto pluriennale che vede la Polizia Municipale controllare tutti i corsi d'acqua che attraversano la città. Il progetto, concordato con l'Assessorato alle Politiche Ambientali, è nato dalla necessità di effettuare un'indagine conoscitiva iniziale della qualità delle acque dei torrenti acquisendo informazioni relative allo stato dei luoghi e alla conoscenza dei fattori che determinano criticità.
Rapporto finale sulla qualità delle acque dell'Albula
Rapporto finale sulla qualità delle acque del Fosso Collettore Sentina
Il presunto inquinamento delle acque può essere segnalato direttamente dai cittadini, previa comunicazione scritta indirizzata al Comando di Polizia Municipale – Servizio Tutela Ambientale ed Urbanistica, piazza Cesare Battisti n.1, mediante la compilazione dello specifico modulo scaricabile nell'apposita sezione. L’esposto può essere trasmesso secondo le modalità previste.
Le verifiche su segnalazioni d’urgenza, riguardanti scarichi di inquinanti in corso o perdite inopportune degli sfioratori di piena, verranno eseguite con la massima celerità.
Le segnalazioni che dovessero comportare particolari verifiche con personale del CIIP e dell'ARPAM, sulle condotte fognarie o altre canalizzazioni, autorizzazioni allo scarico, scarichi di acque reflue domestiche o assimilate alle domestiche che, in violazione, scaricano in caditoie o in pluviali, verranno evase con un tempo che va dai 10 ai 15 giorni successivi al recapito della segnalazione presso l’Ufficio; Servizio Tutela Ambientale ed Urbanistica.
Ai sensi dell'art. 2 comma 9bis della Legge n. 241/1990 si rende noto che, in caso di inerzia nella conclusione del presente procedimento, titolare del potere sostitutivo è il Dirigente (cliccare sul link corrispondente alla descrizione del "Settore" in alto, in questa stessa scheda).
Solo in caso di inattivazione del Dirigente, procederà in sostituzione il Segretario Generale (secondo le modalità indicate nello specifico avviso).
Per poter avere risposta alle segnalazioni di presunto inquinamento acustico, la richiesta di accesso agli atti amministrativi, L. n.241/90 e ss.mm.ii., va inoltrata al Servizio Tutela Ambientale ed Urbanistica del Comando di Polizia Municipale di San Benedetto del Tronto (AP) , piazza Cesare Battisti n.1.
Tali richieste saranno oggetto di opportune valutazioni ai sensi del Regolamento Comunale “Sul procedimento amministrativo e sul diritto di informazione e di accesso agli atti”, Approvato con deliberazione di C.C. n. 4 del 04/02/2011 - in vigore dal 27/02/2011 – ed ai sensi dell’art.3 D.P.R. 12/04/2006 n.184.