La locandina del film
Cineforum S.B.T. Buster Keaton
Presentato alla 68° edizione della Mostra di Venezia nella sezione Giornate degli autori e ispirato al romanzo di Emmanuel Carrère Vite che non sono la mia, il film segna la seconda collaborazione consecutiva con Vincent Lindon portando sullo schermo una vicenda allo stesso tempo dolorosa e rassicurante.
Claire, un giovane magistrato presso il tribunale di Lione, incontra Stéphane, anche lui magistrato ma esperto e disilluso, coinvolgendolo in un caso di una donna indebitata con un istituto di credito. Qualcosa accade tra di loro: una fusione di rivolta ed emozioni, e soprattutto l'urgenza di vivere tutto fino in fondo.
Con il tocco leggero e quasi invisibile che contraddistingue la sua regia, Lioret si serve di elementi narrativi classici e prevedibili per costruire una storia normale ma dai particolari eccezionali. Abituato a gestire situazioni realistiche senza calcare mai la mano sull'enfasi e la drammaticità, in questo caso utilizza l"inconveniente" della malattia e l'avvicinarsi della morte come un colpo di scena che, invece di distruggere armonia e speranza, crea nuovi scopi e nuova vita da onorare con maggior passione. Una trasformazione ottenuta quasi esclusivamente cambiando il punto di vista di osservazione e mettendo la protagonista nella condizione di concentrarsi esclusivamente sulla realtà esterna che la circonda. Per questo motivo Claire, rappresentata dal volto timido e ricco di charme dell'ex ragazzina prodigio del cinema francese Marie Gillain, non si sofferma a compiangere la sua sorte ma, nelle urgenze della famiglia come nel confronto costante con Stephane, lotta accanitamente per non lasciare nulla in sospeso. Così, attraverso dei dialoghi quasi impercettibili e una messa inscena invisibile, prende forma la storia di una donna qualsiasi e delle sue scelte obbligate. Allo stesso modo si assiste alla nascita di un'unione che, fuggendo a ogni possibile classificazione, ha lo scopo di mantenere viva l'energia andando oltre la morte e sconfiggendo la crudeltà della malattia. Un regalo, questo, che il regista concede, probabilmente, alla più fragile e vitale delle sue eroine.
Ingresso riservato ai soci con Tessera F.I.C. 2012/2013 (€ 7,00); ridotta studenti (€ 3,50); over 65 (omaggio)
Ingresso proiezione € 4,50; over 65 alle ore 17.00 omaggio