In occasione della Giornata nazionale delle vittime del terrorismo, la città di San Benedetto del Tronto ha ricordato lunedì 9 maggio con due distinte cerimonie altrettanti eventi collegati da un tragico filo rosso avvenuti nel 1981.
In via Ugo Bassi è stata scoperta una targa per ricordare il punto in cui, il 25 luglio 1981, fu ucciso da un colpo partito dalla mitraglietta di un agente di Polizia in servizio antiterrorismo, il 35enne ingegnere Vincenzo Illuminati, tecnico di Aeritalia. La cerimonia si è svolta alla presenza delle autorità civili e militari e della cugina Wanda Peroni che ha letto una toccante lettera, indirizzatale al momento della riscossione dell'indennizzo riconosciutole dallo Stato, dalla mamma di Illuminati, la signora Olga, oggi 89enne che, per comprensibili ragioni, non ha partecipato alla cerimonia.
Nel pomeriggio si è invece tenuta la cerimonia di intitolazione a Roberto Peci di via Arrigo Boito, una traversa del lungomare dove il 10 giugno 1981 il giovane elettrotecnico, fratello del primo pentito delle Brigate Rosse Patrizio, fu sequestrato da un commando di terroristi. C'erano la vedova Antonietta, la figlia Roberta che ha fortemente voluto questo segno di attenzione della città verso suo padre e la tragedia che lo vide incolpevole protagonista, ma anche personalità come Walter Veltroni, che sta per pubblicare un libro dedicato proprio alla vicenda di Roberto Peci, e Agnese Moro, la figlia dello statista democristiano assassinato proprio il 9 maggio 1978 e a cui il Comune ha dedicato il piazzale del Palariviera distante pochi metri da via Roberto Peci.
"Aspettavamo da tanto questa giornata - ha spiegato Roberta Peci, commossa fino alle lacrime durante il suo intervento - si chiude un periodo di 30 anni e finalmente non si potrà più dire che mio padre era un brigatista, un'accusa che mi ferisce perché mio padre non è mai stato all'interno delle Br".