Il Comune di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con l’Associazione Culturale Verticale D’Arte e Stefano Papetti, presenta l’appuntamento speciale conclusivo con i curatori di Vedo nudo. Arte tra seduzione e censura presso la Palazzina Azzurra a San Benedetto del Tronto.
L’evento espositivo nella Palazzina Azzurra ha superato di misura le 5.000 presenze durante l’estate ed ha concluso la trilogia promossa dal Comune di San Benedetto del Tronto. Dopo i successi degli scorsi anni con “Uomo in mare. De Chirico, Licini, De Pisis, Warhol e i grandi maestri dell’Arte” e “Abbronzatissima. Glamour e arte all’ombra delle palme”, la mostra ha fatto registrare visitatori interessati ed appassionati al tema da tutte le parti del territorio marchigiano e anche d’Italia.
A cura di Stefano Papetti e dell’Associazione culturale Verticale d’Arte (Elisa Mori e Giorgia Berardinelli) l’esposizione Vedo Nudo. Arte tra seduzione e censura, con il patrocinio dell’ENIT – Ente Nazionale del Turismo, della Regione Marche, della Fondazione Marche Cultura e del Comune di San Benedetto del Tronto, si è posta come obiettivo lo sviluppo di un percorso storico artistico - ma anche concettuale - che ha accompagnato lo spettatore a scoprire le molteplici espressioni e trasformazioni dei contenuti legati al nudo e alla sua percezione, dai primi del Novecento ai giorni nostri, ponendo al centro forme d’arte quali pittura, scultura, video installazioni, grafica e fotografia, ed ha coinvolto il visitatore in un gioco di seduzione sottile in stretta connessione con le opere; il tutto senza mai dimenticare l’aspetto ironico, e in alcuni casi la componente di sensibilizzazione verso un tema che può anche essere identificato come controverso ma che da sempre ha stuzzicato la mente e la fantasia umana. Le opere, che si collocano nei due piani espositivi della Palazzina Azzurra, provengono da prestigiose collezioni pubbliche e private, e da artisti affermati nell’ambito dell’arte contemporanea a livello nazionale e internazionale.
A partire dall’Estasi di Giuseppe Renda, un busto di donna in bronzo realizzato dallo scultore nel 1890, il percorso espositivo prosegue in un susseguirsi di dipinti e disegni dove figure di nudi maschili e femminili dominano la scena: dall’olio su tela Nudo femminile di Osvaldo Licini, all’olio su tavola di Cagnaccio San Pietro che ritrae una donna allo specchio, passando per una Maddalena di Renato Guttuso e le ancestrali sculture della serie ‘tagli’ di Lucio Fontana per arrivare ai giorni nostri con il nudo inquietante di Oliviero Toscani per la campagna contro l’anoressia e il grande acrilico su tela di Giuseppe Veneziano, dal titolo Novecento 2009 che riprende la tradizione iconografica dell’allegoria restituendoci, in una immagine grottesca, i tratti dei protagonisti della storia del secolo scorso. Tra gli altri artisti in mostra grande spazio è stato dato alla fotografia con Gian Paolo Barbieri (la cui mostra omaggio realizzata dal Consiglio regionale della Lombardia e curata dalla Fondazione Gian Paolo Barbieri in questi giorni a Milano ha avuto un incredibile successo di pubblico), Piero Gemelli, Giuseppe Mastromatteo e un’opera che ritrae il noto critico Vittorio Sgarbi, e ancora il video Peep Show di Rino Stefano Tagliafierro, le ceramiche di Andrea Salvatori, le due sculture del quartetto The Bounty Killart tra le quali campeggia un inedito creato ad hoc per la mostra, Claudio Cintoli, Scipione (Gino Bonichi). L’incontro conclusivo di sabato 5 ottobre sarà un’occasione per ripercorrere il percorso espositivo attraverso le parole e le curiosità narrate dai tre curatori e vedrà la speciale presenza del Concerto Bandistico “Città di San Benedetto del Tronto e majorettes”.