Comune di San Benedetto del Tronto AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali
con il contributo di MiBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Marche
con il sostegno di BIM Tronto
Arca Azzurra Teatro-La Contrada Teatro Stabile di Trieste
DANIELE PECCI
IL FU MATTIA PASCAL
di Luigi Pirandello
adattamento Daniele Pecci e Guglielmo Ferro
con ROSARIO COPPOLINO, MARIA ROSARIA CARLI
e con Giovanni Maria Briganti, Adriano Giraldi, Diana Höbel, Marzia Postogna e Vincenzo Volo
scene Salvo Manciagli
costumi Françoise Raybaud
musiche Massimiliano Pace
regia Guglielmo Ferro
Mattia Pascal vive in un immaginario paese della Liguria. Il padre gli ha lasciato una discreta eredità, che presto va in fumo a causa dei maneggi dell’amministratore, Batta Malagna.
Per vendicarsi, Mattia ne compromette la nipote, che poi è costretto a sposare, ritrovandosi anche a convivere con la suocera, che lo disprezza.
La vita familiare è un inferno, umiliante l’impiego. Mattia decide di fuggire per tentare una vita diversa. A Montecarlo vince un’enorme somma di denaro e legge per caso su un giornale della sua presunta morte.
Ha finalmente la possibilità di cambiare vita. Col nome di Adriano Meis comincia a viaggiare, poi si stabilisce a Roma come pensionante in casa del signor Paleari.
S’innamora della figlia di lui, Adriana, e vorrebbe proteggerla dalle mire del losco cognato Terenzio. Ma si accorge che la nuova identità fittizia non gli consente di sposarsi, né di denunciare Terenzio, perché Adriano Meis per l’anagrafe non esiste. Architetta allora un finto suicidio per poter riprendere la vera identità. Tornato a Miragno dopo due anni nessuno lo riconosce e la moglie è ormai risposata e con una bambina.
Non gli resta che chiudersi in biblioteca a scrivere la sua storia e portare ogni tanto dei fiori sulla tomba del Fu Mattia Pascal.