La locandina dello spettacolo
Città di San Benedetto del Tronto
AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali
Associazione Teatrale Ribalta Picena
Prevendita dei biglietti (€ 10,00) presso la sede del Circolo dei Sambenedettesi (Mercato ittico)
Lun -ven. dalle 17 alle 19 (0735/585707)
La Pégne
Liberamente tratta da "Aulularia" di Plauto
di Riccardo Mandolini
con : Anna Lunerti, Alessandra Silvestri, Gianluca Cesari, Riccardo Mandolini, Carla Civardi, Giancarlo Brandimarti, Lina Alfonsi, Chiara Cesari, Mario Lanciotti, Francesco Casagrande, Lorenzo Nico, Teresa Pistonese, Anna Bruni
scene Pietro Di Salvatore, Ribalta Picena, Giuseppe Marchetti
coreografia Monica Domizi
costumi Anna Bruni
progetto grafico Cristina Marziali
musiche Sinaulia
regia Alfredo Amabili
L'associazione teatrale Ribalta Picena nasce il 3 febbraio 1983 con l'intento di coagulare intorno ad un unico centro motore le esigenze di tutti coloro che avevano a cuore le sorti della cultura e dello spettacolo in generale e si sentivano animati da quella smania di scoprire meglio l'essenza di se stessi cimentandosi nel vestire i panni di qualcun altro. Si diceva allora che la riviera fosse un deserto culturale e quindi la Ribalta Picena aspirava a diventare un'oasi da cui potesse sgorgare una forza nuova capace di convogliare attorno a sé tutti coloro che avevano a cuore le sorti della cultura.
E così è stato soprattutto nel primo decennio in virtù di una inusitata regolarità nella produzione di spettacoli teatrali e di una costante crescita e maturazione a livello artistico.
Durante i 25 anni di attività sono stati molteplici i generi che la Compagnia ha toccato così come diverse sono state le figure che si sono alternate in cabina di regia: farsi dirigere da artisti di profilo professionistico, provenienti da diversi ambiti teatrali, testimonia la volontà dei soci di crescere attraverso un confronto sempre aperto e problematico, rifiutandosi di cristallizzarsi comodamente su stereotipi già acquisiti e metabolizzati.
L'obiettivo che la compagnia intende perseguire con la produzione e messa in scena del La Pégne si colloca su una linea di continuità con il recente passato: La Pégne rappresenta infatti la prosecuzione seppure in forme più raffinate, dell'operazione iniziata con in Lu soldate spaccò. Si tratta di procedere ad una riflessione sul teatro popolare riscoprendone le origini e vagliandone le attinenze con quello attuale, soprattutto in termini di espressione e linguaggio. Oggetto di questo esperimento è ancora un capolavoro di Plauto il cui testo è stato riadattato a cura della Ribalta Picena e trasposto in dialetto sambenedettese da Riccardo Mandolini mentre la messa in scena e affidata alla sapiente regia di Alfredo Amabili.
E' un avaro, Euclione, il personaggio cardine attorno al quale ruota l'intera vicenda; Euclione possiede una pentola (aulula per i latini, pégne per i sambenedettesi) piena d'oro, l'ha trovata sotto il pavimento della sua casa dove l'aveva nascosta suo nonno. Euclione non è assolutamente intenzionato a dividere con nessuno il suo tesoro, anzi è perennemente in allarme e susslta tutte le volte che qulacuno ne fa il minimo cenno. Quindi tutta la commedia è imperniata attorno alla pentola e ala rapporto che lega essa all'avaro in una dimensione surreale e in qualche misura persino paradossale. La pégne da strumento fecondo in quanto elabora il cibo da cui l'uomo riceve il necessario sostentamento , si trasforma qui in un elemento sterile destinato a contenere l'oro il cui pregio consiste appunto nella sua asepsi, nella sua capacità cioè di mantenersi sempre inattaccabile ed uguale nel tempo.