La locandina della STAGIONE TEATRALE 2016/17
Comune di San Benedetto del Tronto
AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali
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La locandiera
di Carlo Goldoni
con (in o.a.) CATERINA CARPIO, TINDARO GRANATA, MARIANGELA GRANELLI
EMILANO MASALA, FRANCESCA PORRINI scene e costumi Margherita Baldoni
luci Marco Grisa
musiche Daniele D’Angelo regia Andrea Chiodi
La locandiera Mirandolina viene costantemente corteggiata dal marchese di Forlipopoli, aristocratico decaduto, e dal conte d’Albafiorita, mercante arricchito entrato a far parte della nuova nobiltà, che frequentano entrambi la sua locanda. I due personaggi rappresentano gli estremi dell’alta società veneziana del tempo. L’astuta locandiera non si concede a nessuno dei due, lasciando però intatta l’illusione di una possibile conquista. I nobili clienti, invaghiti, tardano a lasciare l’osteria, e così facendo contribuiscono alla crescita del profitto e della fama della locanda. L’arrivo del Cavaliere di Riprafratta, aristocratico altezzoso ed un misogino incallito, sconvolge però questo equilibrio. Mirandolina, ferita nel suo orgoglio femminile e non essendo abituata ad essere trattata come una serva, si ripromette di far innamorare di lei il cavaliere che la schiva.
La locandiera di Goldoni dai Memoires ai giorni nostri
Firenze, luogo della sciacquatura in Arno manzoniana ma anche goldoniana. Questo il luogo in cui agiscono le figure di una apparente spensierata commedia amorosa in cui, però, il non detto, il non desiderato, il non voluto diventano parole schiette, desideri e voglie, il tutto in lingua italiana che danno a questa commedia Goldoniana un carattere universale e squisitamente moderno.
Partendo dai “Memoires” goldoniani, in cui lo stesso Goldoni afferma di essere partito da bambino giocando con piccole ‘poupettes’ a costruire i suoi testi e a pensare che non bastava più un canovaccio ma era necessario un testo, ho immaginato che gli attori potessero proprio interagire con questo mondo dell’infanzia di Goldoni e dialogare di volta in volta con piccole bambole che rappresentino in modo efficace i rapporti tra i personaggi e la straordinaria macchina teatrale che è “La locandiera”.
Una locandiera che agirà tutta intorno ad un grande tavolo, tavolo da gioco e tavolo da pranzo, così chiaro il che cosa avviene sopra e meno chiaro che cosa avviene sotto, una locandiera che è sicuramente la rappresentazione del Don Giovanni letterario ma al femminile, con i personaggi che appariranno e scompariranno tra una moltitudine di costumi del repertorio del teatro di Goldoni.
Un gioco insomma che coinvolgerà i protagonisti nel mondo caro a Goldoni, dalle maschere che se ne vanno, ai costumi del repertorio fino alle sue amate ’poupettes’ dell’infanzia.
Andrea Chiodi