Oggetto di migrazione potranno essere tutti i servizi erogati in tutte le loro forme dal singolo Ente e il cui livello complessivo di efficienza possa essere ottimizzato attraverso una migrazione verso piattaforme Cloud qualificate.
L'obiettivo dell’avviso è la migrazione completa (Full Migration) delle macchine virtuali ora ospitate nei data center dell’Ente in cloud.
Nel caso dei Comuni tra 20.001 e 50.000 abitanti la Full Migration è identificata come la migrazione di un numero di servizi compreso tra 11 e 14. I servizi sono quelli precedentemente classificati ai sensi del Regolamento AGID approvato con Determinazione AGID n. 628/2021 (95 diverse tipologie di servizi).
Pertanto, per il Comune di San Benedetto del Tronto:
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Per “Esperienza del cittadino nei servizi pubblici” si intende come i cittadini fruiscono l’insieme di:
Per quanto riguarda i siti comunali, l’obiettivo dell’avviso è di mettere a disposizione dei cittadini interfacce coerenti, fruibili e accessibili, secondo il modello di sito comunale, e in conformità con le Linee guida emanate ai sensi del CAD e l’e-government benchmark relativamente agli indicatori della ‘user-centricity’ e della trasparenza, come indicato dall’e-Government benchmark Method Paper 2020-2023.
Per quanto riguarda i servizi digitali per il cittadino, l’obiettivo dell’avviso è di mettere a disposizione dei cittadini una serie di procedure erogate a livello comunale, tramite interfacce coerenti, fruibili e accessibili, con flussi di servizio quanto più uniformi, trasparenti e utente-centrici.
L’Ente che aderisce all’avviso deve obbligatoriamente implementare il modello per il sito dei Comuni (“Pacchetto cittadino informato”), attraverso precise modalità stabilite dal DTD (Dipartimento per la Transizione al Digitale). Ai fini del raggiungimento degli obiettivi specifici dell’avviso, l’Ente dovrà provvedere a rendere disponibile il proprio sito comunale e attenersi ai criteri di conformità previsti dalla checklist del DTD e alle indicazioni di legge in materia di amministrazione digitale, linee guida e buone pratiche.
L’Ente ha inoltre la possibilità di selezionare, a seconda della dimensione del Comune, un numero massimo di servizi digitali per il cittadino (5 per il nostro Ente), selezionabili da una lista di servizi digitali per il cittadino (“Pacchetto cittadino attivo”). In questo caso l’Ente dovrà provvedere a ridisegnare i servizi scelti utilizzando le tipologie di flussi di interfaccia individuate dal DTD, oltre ad attenersi agli stessi criteri di conformità del pacchetto Cittadino Informato.
Per l’App IO, i servizi attivabili possono essere classificati secondo 3 differenti tipologie. In particolare:
Un servizio sull’App IO è definito dall’interazione tra l’Ente e il cittadino “mirata”, cioè dedicata al singolo soggetto (one to one) e non prevede comunicazioni broadcast (one to many).
L'obiettivo dell’Avviso è la migrazione e l’attivazione dei servizi digitali (App IO), seguendo una logica di “pacchetti” che identificano il numero minimo di servizi da integrare a fronte di una singola adesione all’Avviso con il fine di agevolare l’integrazione cd. full per ciascun Soggetto Attuatore. Per migrazione Full si intende l’attivazione, in App IO, di una media di 50 servizi per ciascun Comune.
Il processo di migrazione e attivazione dei servizi si intende concluso con esito positivo al momento in cui per i servizi attivati sull’App IO:
Per la Piattaforma PagoPA il riferimento per la definizione dei Servizi è la Tassonomia dei servizi di incasso. Tale tassonomia è stata pubblicata da PagoPA S.p.A. nel settembre del 2020 in consultazione pubblica sino alla sua effettiva entrata in vigore nel marzo 2021 tramite il recepimento all’interno delle SANP (Specifiche Attuative del Nodo dei Pagamenti) ed è stata costruita ed alimentata tramite l’apporto degli Enti stessi e degli operatori di mercato come Partner ed Intermediari Tecnologici. L’adozione di tale Tassonomia per la migrazione dei servizi di incasso è obbligatoria.
L'obiettivo dell’Avviso è la migrazione e l’attivazione dei servizi di incasso sulla Piattaforma PagoPA, seguendo una logica di “pacchetti” che identificano il numero minimo di servizi da integrare a fronte di una singola adesione all’Avviso con il fine di agevolare l’integrazione cd. full per ciascun Soggetto Attuatore. Per migrazione Full si intende che tutti i servizi di incasso di un Soggetto Attuatore siano migrati e attivi sulla piattaforma PagoPA (nel seguito “Full pagoPA”); in particolare, l’obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per Comune.
L’avviso ha per oggetto la piena adozione delle piattaforme di identità digitale attraverso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
È inoltre raccomandata l’integrazione al nodo italiano eIDAS.
Obiettivo complementare dell’avviso è incentivare l’evoluzione tecnologica delle piattaforme di identità digitale SPID e CIE attraverso l’adozione dello standard OpenId Connect.
Piattaforma Notifiche Digitali (PND) è la piattaforma definita all’articolo 26 del D.L. 16 luglio 2020, n. 76, come convertito dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, e come altresì modificato dal D.L. del 31 maggio 2021, n. 77. La piattaforma permette alla Pubblica Amministrazione (PA) di inviare ai cittadini notifiche a valore legale relative agli atti amministrativi. Raggiunge i cittadini attraverso canali di comunicazione digitale (PEC/SERCQ) o analogica (Raccomandata AR o 890), e riduce alla PA la complessità della gestione della comunicazione e della determinazione del miglior canale di comunicazione. PND si appoggia ad ulteriori canali di comunicazione (email, SMS, messaggi su App IO) per aumentare la probabilità di riuscire a contattare il cittadino destinatario della notifica.
Semplificando il processo di notificazione per le PA, PND realizza il cassetto digitale del cittadino ed emancipa la PA dalla complessità di gestire le gare di postalizzazione.
L’obiettivo dell’avviso è l’integrazione con PND dei processi di notificazione degli atti a valore legale attualmente in uso presso i Comuni. A prescindere dalla dimensione dell’ente, l’obiettivo è di integrare con PND le comunicazioni di due tipologie di atti amministrativi, concentrandosi inizialmente su due servizi, di cui uno, obbligatoriamente appartenente alla tipologia di atti di “Notifiche violazioni al codice della strada” e l’altro, a scelta del soggetto attuatore, da selezionare tra le altre tipologie di atti individuati dal DTD.
La PDND è la piattaforma definita all’articolo 50-ter, comma 2 del Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 cui i soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, del CAD si avvalgono al fine di favorire la conoscenza e l’utilizzo del patrimonio informativo detenuto per finalità istituzionali nelle banche dati a loro riferibili nonché la condivisione dei dati con i soggetti che hanno diritto di accedervi in attuazione dell’articolo 50 del CAD per la semplificazione degli adempimenti dei cittadini e delle imprese. I processi di accreditamento, identificazione e autorizzazione; le modalità con cui i soggetti interessati danno seguito alle reciproche transazioni; le modalità di raccolta e conservazione delle informazioni relative agli accessi e altre transazioni effettuate sono determinate dalle “Linee Guida sull’infrastruttura tecnologica della Piattaforma Digitale Nazionale Dati per l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati”, adottate da AgID con determinazione n. 679 del 15 dicembre 2021 e modificate con determinazione n. 26 del 3 febbraio 2022.
PDND favorisce l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati delle Pubbliche Amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici. Il livello di interoperabilità proposto da PDND è attuabile mediante l’accreditamento, l’identificazione e la gestione dei livelli di autorizzazione dei soggetti abilitati ad operare sulla stessa, nonché la raccolta e la conservazione delle informazioni relative agli accessi e alle transazioni effettuate per il suo tramite.
L’obiettivo dell’avviso è l’erogazione di API nel Catalogo API PDND da parte dei Comuni. Il CAD art. 64-bis comma 1 indica che gli enti progettano e sviluppano i propri sistemi e servizi in maniera interoperabile ed espongono per ogni servizio le relative API. Una API fornisce a un programmatore informatico un insieme di strumenti specifici per l’espletamento di un determinato compito.
Per l’erogazione del contributo il Comune dovrà pubblicare sul Catalogo API di PDND un numero di API pari a 3. Come raccomandazione si suggerisce di realizzare un numero medio di endpoint (per REST API) / operations (per SOAP API) pari almeno a 5.
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