Così Ugo Nespolo descrive l'opera (oltre sette metri di acciaio colorato) collocata all'inizio del meraviglioso lungomare della città, una parafrasi di una famosa poesia di Dino Campana:
''Il lavoro nobilita l'uomo, ma quando il lavoro diventa lavoro & lavoro & lavoro, l'uomo viene schiacciato. E non sempre dal bisogno, ma spesso dall'avidità, dall'invidia, dal desiderio, da finte necessità che ci fanno trascurare i doni più belli che gratuitamente ci circondano.
Il mare, così, vuole significare tutto ciò che di grande e generoso ci circonda ed è un invito per tutti a non dimenticare i doni di Dio che in ogni istante ci vengono offerti''.