Nel corso di una cerimonia animata dai ragazzi delle scuole cittadine che aderiscono ai progetti “Eco Schools – Bandiere verdi”, questa mattina, sabato 7 dicembre, sono state inaugurate le due “Case dell'acqua” cittadine: prima quella ubicata in viale De Gasperi, adiacente al parco "Wojtyla", a seguire quella di piazza Setti Carraro a Porto d'Ascoli.
Le due “Case” sono state realizzate con il determinante contributo del Consorzio per il Bacino Imbrifero - BIM del Tronto e il sostegno economico del gruppo “Gabrielli”.
Alla cerimonia hanno preso parte il Sindaco Giovanni Gaspari, l’assessore all’ambiente Paolo Canducci, il presidente del BIM Luigi Contisciani, il presidente della CIIP spa Pino Alati e tantissimi cittadini.
Nel suo saluto, il sindaco Gaspari ha sottolineato come iniziative come queste, oltre a fornire un servizio alla cittadinanza, costituiscano atti di civiltà e di coraggio dinanzi al tentativo di guardare al pubblico come un disvalore. Per il presidente CIIP Alati, operazioni del genere costituiscono la “migliore sponsorizzazione della nostra acqua, bene che la natura ha donato al nostro territorio e che dobbiamo mantenere intatta nella sua altissima qualità”.
Durante l’evento ha preso la parola Guido Barbera, presidente del coordinamento delle iniziative popolari di solidarietà internazionale (CIPSI), organismo tra i promotori dei referendum sull’acqua pubblica, approvati come noto a stragrande maggioranza degli italiani. Prendendo spunto dalla figura di Nelson Mandela, uomo che ha dedicato la vita a favorire la convivenza tra i popoli, ha evidenziato come l’acqua è il bene per eccellenza che dovrebbe unire i popoli perché tutti senza di essa non esisterebbero. Barbera ha molto apprezzato il nome di “case dell’acqua” date ai distributori: una definizione, ha detto, che richiama i luoghi dove cresciamo, dove si sta insieme, così come il fatto che esse sorgano in prossimità di una piazza e di un parco pubblico, ovvero i luoghi dove da sempre nasce il dialogo tra gli uomini.
Contisciani, nel ricordare la mission del consorzio tra enti pubblici da lui presieduto, ovvero redistribuire al territorio per iniziative culturali e sociali le risorse ottenute con il pagamento delle royalties da parte delle compagnie elettriche che sfruttano le acque del fiume, ha sottolineato come San Benedetto sappia sempre catturare l’attenzione del BIM grazie alle sue iniziative che ne fanno, ha detto, “la città più sostenibile della nostra area di intervento”.
In entrambe le occasioni le inaugurazioni si sono concluse con lettura di temi, filastrocche e riflessioni sul tema dell’acqua da parte degli alunni degli I.S.C. “Centro” e “Sud”. In viale De Gasperi c’erano le classi 3a C della “Curzi” e 3a e 3a B della “Piacentini”. A Porto d’Ascoli è intervenuta la classe 1a C della scuola “Cappella” e gli alunni non hanno mancato di formulare domande sul funzionamento delle “case”. Poi un brindisi con l’acqua erogata dalle strutture e la distribuzione ai ragazzi di borracce in alluminio sponsorizzate dalla CIIP spa.
Stima dei volumi annui di acqua che saranno erogati dalle due “case dell’acqua” di San Benedetto del Tronto sulla base di analoghe esperienze in realtà di simili dimensioni demografiche
Totale acqua erogata annualmente: 1.800.000 litri
Media giornaliera: 5.000 litri
Percentuale di consumo di acqua refrigerata: 30%
Percentuale di consumo di acqua gassata: 70%
Totale bottiglie non smaltite: 1.200.000
Totale PET non smaltito: 480 quintali
Totale CO2 non immessa nell'ambiente: 1.536 quintali
Lunghezza delle bottiglie non utilizzate: 396 chilometri
Volume totale occupato dalle bottiglie non utilizzate: 3.000 metri cubi
Note: per smaltire una bottiglia in PET occorrono mediamente 100 anni. Per produrre una bottiglia in PET da 1,5 litri si usano 35 g di plastica, pari a 100 cm³ di petrolio, e circa 36 litri di acqua.
(Dati forniti da ACQUANET Srl, la ditta che ha installato le due case dell’acqua - www.fontanapubblica.itI
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